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Inps: Cisl “Pensionati non sono un peso ma una risorsa per il Paese”

giovedì, 7 Novembre 2019
1 minuto di lettura

“Oltre 56 miliardi è l’ammontare delle imposte complessivamente pagate da chi riceve prestazioni dall’INPS, cioè pari al 53,3% di quanto l’Istituto riceve dalla fiscalità generale”. Lo afferma in una nota il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga. “Da questi dati si ha la misura di quanto contribuiscano all’erario del nostro Paese i quasi 16 milioni di pensionati italiani a cui si deve in larga parte questo risultato e questa è anche la migliore dimostrazione che i pensionati non sono affatto un ‘peso’ ma una risorsa per il Paese – aggiunge -. Trattasi di dati rilevati dal Rendiconto sociale INPS per il 2018 presentato oggi a Roma dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Istituto. Anche per questo motivo è importante la piena rivalutazione delle pensioni e il sostegno alle prestazioni di basso importo con il rafforzamento della cosiddetta ‘quattordicesima’ come abbiamo avuto modo di ribadire ieri al Governo. Nel Rendiconto, in particolare, emergono alcuni aspetti di particolare rilevanza come i tempi liquidazione delle prestazioni e il contrasto all’evasione contributiva”.

“Per le prime liquidazioni delle pensioni si assiste ad un aumento dei tempi medi che per il privato sono passati da 44 giorni nel 2017 a 53 giorni nel primo semestre del 2019 e nel settore pubblico, passano addirittura da 50 giorni a 76 giorni nello stesso periodo. Auspichiamo che l’inserimento avvenuto nei mesi scorsi di quasi 4.000 dipendenti, dopo anni in cui l’INPS ha subito pesanti riduzioni di organico consenta di recuperare dinamismo all’Istituto e, in ogni caso, saranno indispensabili molte altre assunzioni per poter rispondere con efficacia alla notevole mole di prestazioni che sono state attribuite all’INPS negli ultimi tempi – conclude Ganga -. Altro aspetto che deve essere monitorato è il calo del 12,9% delle ispezioni con la riduzione del 3,4% del numero degli ispettori a cui pero’ corrisponde l’aumento del 24,9% dell’evasione contributiva accertata pari a 223 milioni di euro. È quindi importante che sia reso rafforzato il funzionamento dell’Istituto Nazionale del lavoro e il coordinamento con INPS la cui esperienza in questo campo è indiscussa e centrale”. (Italpress)

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