Il Responsabile del Settore Economia e Finanze di Federproprietà, Riccardo Pedrizzi, ha inviato alla Presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, una lettera nella quale esprime apprezzamento per la disponibilità manifestata dal comparto assicurativo, nel corso dell’“Insurance summit 2021” dello scorso 11 novembre, su una “soluzione preventiva contro i rischi climatici e le catastrofi naturali”.
Federproprietà, come già rappresentato anche dal Presidente Avv. Giovanni Bardanzellu, ribadisce la propria disponibilità, per tutte quelle iniziative (Convegni, pubblicazioni, comunicati ecc. ecc.) “che ci possano consentire di raggiungere il comune obiettivo di realizzare la massima copertura assicurativa per gli immobili” anche attraverso proposte per una specifica assicurazione che vada a coprire i rischi derivanti da calamità naturali, non esclusi quelli dei terremoti che colpiscono con frequenza il nostro territorio.
La Presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, nel corso della sua relazione all’”Insurance Summit” aveva fatto riferimento “a decenni di incuria o di insufficienti investimenti nel nostro Paese” e alla necessità di colmare “un gap di protezione molto ampio”, visto che le unità abitative assicurate in Italia sono 1 milione e seicentomila, cioè solo il 5,1% del totale delle abitazioni.
Federproprietà – come sottolineato da Pedrizzi nella missiva all’Ania – condivide l’idea di uno schema assicurativo obbligatorio pubblico-privato contro le catastrofi naturali che stimoli la protezione sostenibile dei nostri cittadini e assicuri una omogeneità di garanzie fra i Paesi europei.
Federproprietà, che rappresenta e tutela circa 400.000 associati tra privati, società, consorzi e condomini ed è riconosciuta come associazione ambientalista, ha promosso ed è capofila del Coordinamento unitario dei proprietari immobiliari costituito anche dalla Confappi, dall’Uppi e dal Movimento per la difesa della casa, nel cui interesse ha avanzato, anche con appositi Disegni di legge, proposte per una specifica assicurazione che vada a coprire i rischi di origine naturale, contro cui il comparto, in Italia, risulta gravemente scoperto rispetto a tutte le altre realtà europee.