Da qualche anno ho spostato parte della mia attenzione sull’evoluzione del mondo agroalimentare in Italia.
La produzione di cibo di qualità secondo processi rispettosi dell’ambiente ed economicamente sostenibili è una delle grandi sfide dei prossimi anni.
Sono fermamente convinto che siamo di fronte ad una trasformazione epocale, guidata da un lato dalle nuove tecnologie come ad esempio l’agricoltura 4.0 con l’applicazione di robotica, droni e tecnologie satellitari nelle nostre campagne e dall’altro dalle tendenze consumeristiche volte alla sostenibilità, al controllo degli sprechi, alla distribuzione Km zero, alla trasformazione digitale (pensate al boom delle vendite on line in periodo di lockdown), al packaging riciclabile, alla produzione socialmente responsabile.
Quale miglior occasione allora di visitare TuttoFood presso la Fiera di Milano, con la possibilità di toccare con mano la ripresa delle manifestazioni in presenza, ovviamente munito della mascherina di ordinanza?TuttoFood, quest’anno ha presentato 1.421 espositori provenienti da 31 Paesi.È certo una importante piattaforma internazionale dell’agro-alimentare in grado di presentare le eccellenze, italiane e non, del mondo agricolo e dell’industria del settore.
Produttori che hanno l’occasione di incontrare i principale buyers retail e GDO (le catene di supermercati, per i non addetti), provenienti da 66 diverse nazioni.
Ma anche una grande vetrina per la promozione internazionale del made in Italy. E infatti Coldiretti e Filiera Italiana (le realtà associative che riuniscono il mondo agricolo e l’industria agro-alimentare italiana di eccellenza) da quest’anno sono presenti in Fiera proprio con questo obiettivo.
Le aree “tematiche” trattate dagli espositori sono varie: Tuttofruit, Tuttowine, Tuttodrink, Tuttofrozen, Tuttogrocery, Tuttomeat, Tuttooil, Tuttopasta, Tuttoseafood, Tuttosweet, Tuttoworld, Tuttohelth, Tuttodigital.
Già dai nomi si percepisce che siamo di fronte a tutti gli alimenti che trovano spazio sulle nostre tavole, con l’opportunità per il visitatore professionale di arricchire non solo le proprie competenze, aggiornandosi sull’evoluzione delle tecnologie produttive e distributive ma soprattutto i propri contatti in vista dello sviluppo del proprio business.
I visitatori curiosi, non addetti del settore ma semplici consumatori, possono sbizzarrirsi ad assaggiare gli eccellenti prodotti delle filiere italiane ed estere presenti nei vari stand.
Ricco anche il palinsesto di eventi e di confronti con esperti del settore, volto ad esplorare le evoluzioni in corso e pronte a decollare.
Girando fra gli stand e sentendo le opinioni dei vari espositori si percepisce una buona ripresa del settore (per altro fra i meno toccati dai periodi di lockdown) ed un forte interesse per una manifestazione che, essendo ospitata in Fiera di Milano, consente ad operatori nazionali ed internazionali una notevole facilità di accesso.