lunedì, 16 Dicembre, 2024
Esteri

È nato! Nuovo consiglio di resistenza in Afghanistan

Una nuova forza è appena nata: il “Consiglio di resistenza” per opporsi allo strapotere dei talebani in Afghanistan. E si compone dei leader mujhaeddin e degli esponenti più noti del deposto esecutivo di Ashraf Ghani. Guidano il neonato movimento il leader jihadista Abd al-Rasul Sayyaf ed Atta Muhammad Nur – con il dichiarato obiettivo di avviare un dialogo politico con i talebani ed opporvisi, se inascoltati, tramite rivolta armata.

UNA BRICIOLA DI VOLONTA’

Questa la “briciola di volontà” per dirla con Schopenhauer che “pesa più di un quintale di persuasione” – perché “la forza che persuade ed inganna” (Simone Weil) è “forza debole” e pertanto mancante della sua effettiva essenza. Dunque non è forte ciò che stermina, costringe, annienta spirito e corpo – ma ciò che resiste, con ogni granello del suo corpo e del suo spirito. Poiché nella resistenza stessa, è già insita una condizione di vittoria: quella che desidera determinarsi, che lo vuole ed infine si autodetermina sebbene tutte le condizioni le siano avverse; quella che nulla ha da perdere ed al contempo è disposta a rinunciare a tutto, eccetto all’anima che le ha dato respiro.

“NON E’ L’ORIGINE VOSTRA CHE SARA’ IL VOSTRO ONORE, MA IL VOSTRO SCOPO!”

E forse sta proprio qui il principio corroborante del nuovo gruppo afghano; nello scopo che si fa onore, e trascende l’origine – come per Nietzsche – così l’augurio al nuovo “Consiglio di resistenza”, come egli consacrava una nuova nobiltà rivelata dei “nuovi creatori, seminatori dell’avvenire” ai quali rivolgere un monito di coraggio e fiducia: “La vostra volontà e il vostro passo che vuol sorpassare voi stessi – sia questo il vostro nuovo onore!” (Così parlò Zarathustra)

IL VALORE CHE RESPIRA

E se la forza reale sta nel nuovo che resiste e si riempie del suo spirito di volontà – non si può non scorgere un barlume di speranza, un’ipotesi di cambiamento per il futuro dell’Afghanistan, che mai ha smesso di lottare dall’insediamento del dominio talebano a Kabul. Perché proprio come scrisse Nietzsche: non conosce “il valore interiore” se non può “respirare liberamente”.

 

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Morassut: L’era digitale cambia la democrazia. Il partito si rinnovi

Cristina Calzecchi Onesti

Centinaia di persone uccise da improvvise inondazioni nel nord dell’Afghanistan

Chiara Catone

La modernità di Ratzinger vista da Pedrizzi

Giuseppe Mazzei

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.