Il riferimento al fascismo dovrebbe essere unificante e non divisivo. La nostra Costituzione è antifascista. E invece questo termine crea imbarazzo alla Destra e ha una funzione liberatoria per la Sinistra. La Destra non deve aver paura di chiamare con questo nome tutto ciò che si rifà ai metodi della dittatura mussoliniana di cui dichiara di non aver alcuna nostalgia. Gli squadristi che hanno assaltato la sede Cgil sono fascisti e se ne vantano. Non c’è da fare l’analisi del DNA per scoprirlo. La sinistra non deve etichettare come fascista qualunque persona, gruppo o vicenda ritenga riprovevole. In Italia abbiamo conosciuto anche un “fascismo di sinistra”, per dirla con Jurgen Habermas, che ha segnato anni di violenza politica con cui il vecchio Pci faticosamente fece i conti.
Destra e Sinistra, devono essere determinate a stroncare i residui di fascismo che si annidano in gruppi squadristi che si richiamano al Ventennio. Il fatto che siano fenomeni numericamente contenuti non deve comportare alcuna indulgenza nei loro confronti. La mala erba fa presto a diffondersi. In passato ci sono state forme di accondiscendenza vergognose e intollerabili. Le leggi ci sono e vanno applicate con severità. E i primi a chiederne l’applicazione drastica dovrebbero essere proprio i leader della Destra: avrebbero tutto da guadagnare dal recidere qualsiasi residuo legame con queste frange di violenti. Non è forse la Destra che si richiama al motto “legge e ordine”?
Chiudere un occhio o minimizzare è un errore. Chi definisce gli squadristi che hanno assaltato la sede della CGIL “imbecilli” o “cretini” sbaglia. La violenza, la sopraffazione trasforma gli eventuali imbecilli e cretini in criminali e delinquenti che vanno perseguiti e assicurati alla giustizia. La violenza e l’intolleranza sono sempre un male da condannare senza se e senza ma.
Non ci devono essere più distinguo se vittima della violenza è la Sinistra o la Destra: si deve reagire in qualsiasi caso con la stessa determinazione.
Se dunque bisogna essere uniti contro qualsiasi forma di fascismo non si deve fare di ogni erba un fascio ed etichettare come fascista chi è conservatore o reazionario o ha simpatie autoritarie. L’ha spiegato bene Emilio Gentile nel volume “Chi è fascista”. Abituare soprattutto i giovani ad usare termini dal contenuto storico e politico rilevante con precisione sapendo distinguere fenomeni diversi è essenziale per evitare confusione.
Alla manifestazione antifascista del 16 ottobre sarebbe bene che partecipassero tutti i leader politici, sarebbe un segnale di maturità collettiva che insegnerebbe molto alle giovani generazioni.