ROMA (ITALPRESS) – «Grazie a un sistema satellitare all'avanguardia, i carabinieri forestali sono in grado di acquisire informazioni e immagini per individuare il punto di iniezione delle fiamme e determinare prontamente le cause che hanno cagionato gli incendi. Inoltre, sono state affinate le tecniche investigative per individuare gli autori del reato. Il risultato è che dal 2017 sono aumentati notevolmente gli arresti e le notizie di reato contro persone note sono raddoppiate, passando da una media di 180 nel triennio 2014-16 a una media di 360 nel quadriennio 2017-20». Lo afferma il generale Antonio Pietro Marzo, comandante dei Carabinieri forestali in un'intervista a Famiglia Cristiana in edicola domani. «Le foreste hanno un ruolo decisivo nel mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici», spiega il generale Marzo. «Quando vengono distrutte, eccessivamente sfruttate o incendiate, diventano fonte di gas serra, contribuendo così al riscaldamento globale. Ogni volta che si verificano illeciti che portano a consumo di suolo, dissodamenti e movimenti terra in aree vincolate, apertura di strade e abusivismi vari, impermeabilizzazioni e cementificazione del suolo, viene a cessare la capacità di assorbimento del carbonio che in alcuni casi viene rilasciato in atmosfera. Si capisce bene, quindi, come la prevenzione e la repressione degli illeciti contro le foreste e il territorio in genere abbiano un effetto diretto nel mitigare l'effetto dei cambiamenti climatici». Lunghi sono i tempi di rigenerazione del territorio dopo che è stato ferito: «Una foresta di alto fusto di faggi recupera in circa 80 anni dall'evento, mentre un ecosistema forestale a macchia mediterranea si riprende in media entro i 20 anni». (ITALPRESS). mgg/com 04-Ago-21 12:58