“L’approvazione in esame preliminare dello schema di decreto legislativo sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare, è una notizia positiva. Da sempre chiedevamo di recepire la direttiva comunitaria per ridare fiducia e stabilità agli operatori e al mercato razionalizzando e rafforzando il quadro nazionale esistente sin dal 2012”. Così Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, in merito all’approvazione in Consiglio dei ministri del Dl che recepisce la direttiva UE 219/633 del Parlamento europeo e del Consiglio. Con l’approvazione vengono normate non più solo a livello nazionale, ma in un quadro Ue, le relazioni commerciali e contrastate le pratiche commerciali sleali negli scambi tra acquirenti e fornitori di prodotti agricoli e alimentari.
Confagricoltura è soddisfatta per l’impianto complessivo del provvedimento che implementa i princìpi e i criteri direttivi stabiliti dalla legge di delegazione europea dello scorso aprile e che prevede anche un enforcement della legislazione già in vigore sulle pratiche sleali. “Per ora abbiamo imboccato una buona strada – continua il presidente di Confagricoltura – quella della valorizzazione, ora occorre percorrerla velocemente e senza deviazioni. Certo sono ancora possibili le vendite sottocosto di prodotti agricoli freschi e deperibili, ma esclusivamente – come prevede lo schema di decreto legislativo approvato ieri – solo nel caso di prodotto invenduto a rischio di deperibilità o per operazioni commerciali programmate e concordate in forma scritta con i fornitori. Così come siamo preoccupati perché non sono state escluse dall’ambito di applicazione del decreto legislativo, a differenza di quanto previsto sinora, le cessioni tra imprenditori agricoli. Alcuni comparti con cicli lunghi, come ed esempio il vivaismo, con i tempi di pagamento così stretti avranno sicuramente difficoltà. Confagricoltura – conclude Giansanti – continuerà a battersi a tutto campo per garantire un prezzo equo alle produzioni agricole, per valorizzare il lavoro dei nostri imprenditori e per denunciare speculazioni e incongruenze”.