“Per creare le condizioni della Transizione ci vorra’ tempo. I prossimi anni saranno cruciali, si sta giocando su un periodo compreso tra il 2030 e il 2040 in cui la mobilita’ sara’ prevalentemente elettrica.
Non e’ solo un problema di elettrificazione ma si tratta di un approccio diverso alla mobilita’, bisogna ridurne il fabbisogno e quindi ripensare alcuni spazi urbani, cambiare il modo in cui ci si muove e migliorare le performance ambientali del mezzo di trasporto”. Cosi’ Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica all’Online Talk “Mobilita’ Elettrica per un Futuro Sostenibile” di Motus-E e RCS
Academy. “Su questo il Pnrr fa una grande scommessa perche’ ci sono misure che vanno non solo sull’elettrificazione del mezzo privato ma anche su treni a idrogeno, diverse soluzioni tecnologiche per trasporto merci su grandi e piccole distanze, e tutto questo richiede un’ulteriore trasformazione per ripensare l’intera filiera dei servizi per il trasportatore”.
“C’e’ un grande lavoro di analisi contenuto in diversi documenti, il Pnire-Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica dei veicoli Elettrici e il Pun- Piattaforma Unica Nazionale e fra luglio e settembre auspichiamo di concludere l’iter. Oltre a questi strumenti c’e’ anche il Pniec -Piano Energetico Nazionale che stiamo aggiornando in base alle nuove sfide europee e ai nuovi investimenti.
L’Europa – continua il ministro – deve abbattere il 9% dell’anidride carbonica totale del pianeta che produce ad oggi, uno sforzo ciclopico di cambiamento sociale, manifatturiero e dei trasporti che pero’ potrebbe essere vano se Paesi piu’ grandi dell’Europa non si impegnano ugualmente. Dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione”, ha aggiunto Cingolani.