CATANZARO (ITALPRESS) – La chiusura parziale delle attività occorse durante il 2020, nonché il clima di paura e incertezza legato alla diffusione della pandemia di Covid-19, hanno avuto pesanti ripercussioni sull'economia calabrese, che si trovava già in una fase di sostanziale stagnazione. Lo scorso anno il PIL calabrese in termini reali sarebbe sceso di circa 9 punti percentuali, un dato sostanzialmente in linea con il resto del Paese. E' quanto emerge dal rapporto sull'economia calabrese 2020 illustrato in una conferenza stampa dal direttore della filiale di Catanzaro di Bankitalia, Sergio Magarelli. "La rete di protezione – ha detto – allestita a livello istituzionale ha attutito le ripercussioni causate dalla pandemia, non tutto è andato bene, ma sarebbe anche potuto andare peggio. Il PNRR e il Programma Next generation Eu vedono l'attribuzione di risorse, responsabilità e opportunità importanti per recuperare i gravi ritardi che condizionano il sistema produttivo calabrese, con riguardo ad esempio alla dotazione di infrastrutture e ai livelli di digitalizzazione. Per porre le basi di una nuova normalità, sarò fondamentale garantire il completamento tempestivo della campagna vaccinale". "In base agli ultimi dati disponibili, riferiti al 30 maggio, le dosi somministrate in Calabria sono state 66 ogni 100 abitanti, a fronte di un obiettivo posto dal Piano nazionale di arrivare entro fine settembre alla copertura di almeno l'80 per cento della popolazione. Serve, inoltre, un cambio di passo nello sforzo di progettazione ed esecuzione degli interventi necessari, che rappresenti un segnale di rottura con la catena dell'economia illegale. Merito e conoscenza sono i punti di forza da cui ripartire per una crescita che sia inclusiva, sostenibile, intelligente" continua. Dai dati incentrati sulle imprese calabresi, illustrati da Antonio Covelli, è emerso che più del 30 percento ha chiuso in perdita, con un evidente calo di fatturato ed un generale peggioramento del grado di indebitamento. Il settore più colpito particolare i trasporti, il commercio al dettaglio non alimentare e il comparto alberghiero e della ristorazione, con un calo dei flussi turistici del 50 percento circa. Solo nelle costruzioni la riduzione è stata più contenuta. E' cresciuto il volume dei prestiti bancari del 7 percento, mentre le politiche pubbliche di sostegno hanno contribuito ad attenuare le crisi di impresa. Bene gli investimenti su sostenibilità ambientale, con un indice superiore alla media nazionale. Graziella Mendicino ha esposto un breve focus sul mercato del lavoro: il numero degli occupati in Calabria nel 2020 si è ridotto del 4,3 per cento, è diminuito il tasso di occupazione, con un eccezionale aumento dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali grazie al blocco dei licenziamenti. Il ricorso al Reddito di Cittadinanza ha riguardato il 13 per cento delle famiglie (una su otto). Ridotti anche i consumi dell'11,8 per cento. Il digital divide ha inciso specialmente sulla comunità scolastica: senza internet il 14 per cento degli studenti in quinta elementare. Enza Maltese ha, infine, evidenziato i dati relativi alla sanità pubblica: sono aumentate, lo scorso anno, le risorse a sostegno dei sistemi sanitari regionali, destinate al potenziamento della dotazione di mezzi e organico, ma restano gravi le carenze sulla prevenzione e l'assistenza domiciliare. Gli enti territoriali calabresi hanno registrato perdite di gettito e risultano per il 70 per cento di essi in disavanzo ed il 25 percento in dissesto o predissesto. (ITALPRESS). dio/pc/red 21-Giu-21 13:14