Rafforzare l’accordo di collaborazione e analizzare le possibilità di cooperazione tra imprese agricole e quelle agromeccaniche, nell’ottica di sviluppare un’agricoltura sempre più innovativa e competitiva. E’ l’obiettivo dell’incontro organizzato da Confagricoltura e Uncai, Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici, dove sono stati approfonditi alcuni temi come l’importanza di un’attività agricola realizzata con mezzi sicuri e sostenibili, la costituzione di un albo dei contoterzisti professionisti, la formazione 4.0 per le aziende agromeccaniche, l’innovazione, gli strumenti per gli investimenti e l’accesso al credito. “Il futuro ci aspetta, è un futuro in cui il ruolo dell’agricoltura e di tutti coloro che lavorano con gli agricoltori sarà sempre più importante – ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Le sfide saranno sempre più importanti e produrre di più e in maniera competitiva diventa fondamentale. La mia idea di agricoltura è: produrre sempre di più, generare reddito e occupazione, proteggere il territorio.
Bisogna saper fare, ma questo un qualcosa che è tipicamente italiano, ma dobbiamo sapere anche dove dobbiamo andare e su questo inizio ad avere qualche dubbio, perchè questo nasce da una visione e una strategia che dovrà essere scritta in Ue. In questi giorni si sta scrivendo la nuova Pac e noi siamo molto critici, oggi più che mai – ha aggiunto – serve una direzione perchè altrimenti verrà meno la funzione generale su cui si basa la struttura della Pac. Oggi l’Ue è un bellissimo Continente con 27 modelli agricoli diversi, modelli che hanno costi diversi e l’elemento della competitività deve essere garantito innanzitutto all’interno della Comunità europea.
Se questo deve essere il nuovo accordo, meglio un non accordo che un accordo cattivo, al ribasso”, ha avvertito il presidente di Confagricoltura. “Il lavoro che stiamo portando avanti è denso e importante, un lavoro che serve al settore e che ha l’obiettivo di diminuire la burocrazia, uno dei problemi del nostro paese che sta facendo lavorare male coloro che sono nel settore dell’agricoltura. Da parte mia massima disponibilità a parlare di albo, di aiuti al settore e, con le nuove tecnologie e con l’aiuto che deve arrivare dall’Ue, da parte nostra ci sarà la massima disponibilità ad ascoltare e aiutare le richieste e le proposte che arrivano dal settore”, ha detto il sottosegretario alle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio nel suo intervento.
“Noi agromeccanici con la tecnologia, la conoscenza e la preparazione favoriamo la grande azienda e la piccola azienda – ha detto il presidente di Uncai, Aproniano Tassinari -. Stiamo vivendo un cambiamento e ormai è sempre più importante la formazione e l’informazione. Si tratta di un cambiamento che dovrà essere gestito e capito, questa è la collaborazione tra contoterzisti e Confagricoltura. Ma la cosa più importante è trasmettere questa intenzione alla periferia che si deve rendere conto che siamo a disposizione, siamo una categoria complementare”. Il delegato di Giunta di Confagricoltura alle Politiche Agromeccaniche, Donato Rossi, ha evidenziato che “ci sono 540mila aziende agricole, il 36% del totale ricorrono al servizio agromeccanico e la percentuale sale in alcuni settori. Si è diffuso sempre di più l’affidamento completo dei terreni ai contoterzisti e ci sono numeri importanti.
Il comparto agromeccanico – ha sottolineato – rappresenta 10mila imprese professionali con un volume d’affari complessivo di oltre 4 miliardi di euro per una occupazione di circa 40mila addetti. Bisogna essere preparati alle sfide e la professionalità degli interventi agromeccanici rappresenta una opportunità per le imprese agricole. Queste due categorie sono chiamate a fare sistema per andare verso una professionalizzazione di tutti, una professionalizzazione che porta a servizi specifici non facilmente accessibili al comune agricoltore. Uncai credo possa essere il catalizzatore delle forze meccaniche – ha aggiunto – e se UNCAI è il catalizzatore delle aziende agromeccaniche, Confagricoltura è la casa madre di quello che è un processo di assoluto cambiamento che potrà portare a una agricoltura come modello. L’agricoltura italiana è sempre forte e vogliosa di portare a casa dei risultati anche nei momenti di difficoltà”.