BARI (ITALPRESS) – Che il 2020 fosse stato annus horribilis ne eravamo tutti consapevoli ma a certificarlo sono anche i rapporti economici stilati da Enti e Istituzioni. Così come ha fatto la sede pugliese della Banca d'Italia illustrando l'andamento dell'economia, del lavoro e degli investimenti nell'anno della pandemia e quello che ci aspetta nei prossimi anni. Tutto questo nel report di Bankitalia pugliese "L'Economia della Puglia", presentato questa mattina dal direttore di sede Pietro Sambati: "La crisi generata dalla pandemia ha determinato anche in Puglia un forte calo del prodotto. Il 9% in Italia, l'8% in Puglia. – ha spiegato Sambati – La pandemia ha aggravato i ritardi accumulati in passato. Certo le misure di sostegno al reddito varate dal Governo e dagli enti locali hanno contrastato il disagio sociale e l'allargarsi delle disuguaglianze. Rimane centrale il tema della povertà delle persone e delle famiglie. Un dato per tutti: il ricorso alla cassa integrazione è esploso e le ore autorizzate sono aumentate di sette volte nel 2020. Le misure hanno mitigato il maggior bisogno di liquidità, sono cresciuti i finanziamenti alle imprese e i finanziamenti arrivati al fondo di garanzia al 14 giugno 2021, per la nostra regione, ammontano a 7mld e mezzo, pari al 4,3% della quota nazionale". Contrazioni e riduzioni sono arrivate su tutti i fronti, sugli investimenti, sul fatturato, sul prodotto, sui consumi e sul mondo del lavoro. Nel dettaglio, i principali indicatori di attività dicono che le esportazioni nel 2020 hanno avuto una contrazione del 9,4% rispetto al 2019; il valore aggiunto dell'industria è calato del 10,7%; il valore aggiunto delle costruzioni registra un -6,2%; le compravendite immobiliari sono diminuite del 7,6%; in calo anche il valore prodotto dai servizi, -7,9%; perde anche l'agricoltura, -7,1%. Non si salva nemmeno il turismo, nonostante un recupero nel periodo estivo il saldo finale è di un calo del 34,4% delle presenze rispetto al 2019. In forte calo gli investimenti aziendali, con gli imprenditori più propensi ad accumulare liquidità in caso di necessità. "La crisi pandemica – si legge nella relazione di Bankitalia – ha avuto effetti negativi sull'accumulazione di capitale: la quota di aziende industriali che hanno diminuito gli investimenti è stata superiore di circa 17 punti percentuali rispetto alla quota di quelle che li hanno incrementati", mentre "a fine anno le disponibilità liquide delle imprese erano in forte aumento rispetto al 2019". In particolare, poi, in Puglia la crisi ha ridotto nel 2020 del 10,2% le ore complessive lavorate e, nonostante il blocco dei licenziamenti a livello nazionale, il numero di occupati è calato di 13mila unità, -1% rispetto al -2% della media nazionale. "La crisi generata dalla pandemia Covid – si legge ancora nel report – ha avuto pesanti ripercussioni sull'economia pugliese. Nel 2020 il numero di ore autorizzate di Cig è stato particolarmente elevato durante i mesi di aprile e maggio e si è poi ridotto nei mesi estivi. Tenendo conto del numero di ore mediamente lavorate nei settori produttivi, si tratta di circa 110.000 occupati equivalenti, pari a poco meno di un decimo del totale degli occupati in regione". Importante è stata la contrazione del reddito disponibile delle famiglie nel 2020, ridotto dell'1,4% in Puglia (-2,7 in Italia), così come si sono ridotti i consumi : -11,5%, -11,7 in Italia, determinando un aumento dei risparmi, che ha contribuito ad alimentare la liquidità delle famiglie. "Secondo le nostre stime – si legge nel documento di Bankitalia – la crisi ha comportato un forte aumento della disuguaglianza del reddito da lavoro, che nel 2020 ha raggiunto livelli superiori a quelli toccati a seguito della crisi del debito sovrano. Si è registrata, inoltre, una crescita degli individui in nuclei particolarmente esposti al rischio occupazionale". Nel 2020 è cresciuto il ricorso al Reddito e alla Pensione di cittadinanza ed è stato introdotto il Reddito di Emergenza. Si stima che le famiglie pugliesi raggiunte da tali misure a dicembre 2020 fossero approssimativamente 140.000, l'8,7% di quelle residenti (11,5% nel Mezzogiorno e 6,1% in Italia). Alle misure precedenti si aggiunge il Reddito di dignità (Red): a fine 2020 risultano presi in carico circa 2.600 nuclei". Per ripartire saranno dunque necessari investimenti importanti: "La risposta arriverà dal Pnrr – ha affermato Sambati – con gli 80mld destinati all'ammodernamento e allo sviluppo delle regioni meridionali, a cui si aggiungeranno gli stanziamenti del fondo per lo sviluppo e la coesione, i fondi strutturali e altri programmi per un totale, nel periodo 2021/2030, di oltre 200mld". Importante per Sambati, però, andare oltre i numeri e le analisi: "Ma oltre ai programmi e i numeri ci sono le persone, la sostanza e lo stile di come facciamo le cose. Per ripartire con forza e realizzare un sentiero di sviluppo allora occorre recuperare i nostri vantaggi comparati nel turismo, nell'agroalimentare, nelle costruzioni così da trovarci tra qualche anno con la pancia più piena ma capaci di competere perché riusciti a fare sistema". La percezione che Bankitalia pugliese sta recependo dagli imprenditori locali è di speranza e positività, ha rimarcato Sambati, aggiungendo che proprio per questo "dobbiamo recuperare le competenze ma dobbiamo essere tutti più rispettosi dell'ambiente, della sicurezza, della legalità. Dobbiamo iniziare ora, davvero, a fare sistema altrimenti ci ritroveremo tra poco a non essere in grado di competere. Tutte le riforme in atto potranno portare un grande beneficio alla nostra regione se i fondi verranno investiti nel migliore dei modi". (ITALPRESS). dam/pc/red 17-Giu-21 14:04