CAGLIARI (ITALPRESS) – "Nella scorsa legislatura è stata fatta una legge di riordino del sistema delle Province e nessun ufficio del Governo ha ritenuto di dover sollevare un problema. Oggi una riorganizzazione che era presente nel programma, che è stata votata dai sardi, viene trattata in maniera diversa. Un dato è certo: purtroppo il diritto, alle volte, diventa opinione". Così il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, sull'impugnazione da parte del Governo della legge sulla riforma territoriale di recente approvata in Consiglio regionale. "Abbiamo intenzione di difenderci in sede di Corte Costituzionale – ha detto ancora il governatore – lo faremo in maniera convinta perché sono state dette e spese parole assolutamente non rispondenti alla verità del provvedimento. Il tema non riguarda le province intese come istituzioni foriere di poltrone. Esistono delle funzioni sovracomunali insopprimibili, come la viabilità provinciale". "Gli istituti secondari devono essere manutenuti e qualcuno lo deve fare – ha aggiunto Solinas – Stiamo parlando di organismi di secondo livello che non aggiungono poltrone, perché stiamo parlando di amministratori comunali già eletti nei Comuni. Per fare l'amministratore provinciale devi essere sindaco o consigliere comunale e non si percepisce alcuna indennità. La Sardegna fa 24mila chilometri quadrati, è più grande della Lombardia ed è la seconda Regione più grande d'Italia. Le funzioni proprie delle Province non hanno una base demografica ma territoriale". (ITALPRESS). gde/fil/red 11-Giu-21 17:03