FIRENZE (ITALPRESS) – "La ripartenza del Paese passa anche dall'agricoltura e, in questo senso, innovazione tecnologica e transizione digitale rappresentano i punti centrali da sviluppare attraverso gli strumenti d'intervento erogati da parte del Governo con il Pnrr. L'obiettivo che vogliamo perseguire, è quello di fornire al settore agricolo un ampio pacchetto di strumenti per facilitare la transizione verso sistemi alimentari sostenibili". Così il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli ha aperto il webinar organizzato nell'ambito dell'Earth Tech Expo. "Oggi il grado di adozione delle nuove tecnologie nelle nostre imprese deve ancora crescere – ha aggiunto – per questo motivo l'agricoltura può essere considerato un terreno più fertile per declinare un moderno concetto di transizione tecnologica in senso sostenibile e competitivo. Per percorrere questo sentiero di innovazione è necessario però sostenere le giovani imprese e riqualificare i lavoratori, tramite un costante processo di formazione, in modo da recepire tutti gli strumenti di questo nuovo modello agricolo", ha concluso Patuanelli. In Italia il mercato dell'agricoltura 4.0 vale 540 milioni e, nel 2020, ha registrato una crescita del 20% rispetto all'anno precedente. La superficie di terreno coltivata con strumenti di agricoltura di precisione, è pari oggi al 4%, ma si stima di arrivare al 10% entro il 2025 grazie anche all'intorduzione della banda larga nelle aree rurali. Secondo David Granieri, vicepresidente di Coldiretti, "la sostenibilità deve essere compresa nel senso più ampio possibile. Non possiamo prescindere da un modello che non consideri etica, nutrizione ed economia. In questo senso occorre spingere sul processo di innovazione, sui sistemi di monitoraggio e su quelli anti-spreco. Il modello italiano in questo è tra i più avanzati, ma c'è ancora molto da fare". La tecnologia in agricoltura non riguarda però soltanto un miglioramento nella gestione delle culture, ma offre anche una grande opportunità per l'ottimizzazione delle risorse, a partire da quella idrica. Secondo Mauro Centritto del Cnr, una soluzione per recuperare risorsa idrica potrebbe essere quella di riutilizzare le acque reflue. "In questo modo si recupererebbero circa 80 metri cubi di acqua all'anno per abitante. Una risorsa che attualmente viene invece dispersa in mare o nei tratti terminali dei fiumi, ma che sarebbe utile anche per recuperare sostanze agronomicamente utili quali fosforo e carbonio organico". Secondo Erasmo D'Angelis, segretario generale Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Centrale, attualmente "siamo ancora abituati a considerare l'agricoltura come un mondo antico e piuttosto arretrato, quando invece dobbiamo renderci conto che è cambiato tutto, grazie sopratutto alla tecnologia". (ITALPRESS). ads/com 09-Giu-21 15:54