Una settimana cruciale per rilanciare la collaborazione transatlantica tra Europa e Usa, per chiarire i rapporti con la Turchia e ridefinire i contorni delle relazioni difficili con Putin. Ma sulla sfondo rimane il problema della Cina.
Dopo l’isolazionismo di Trump ,che ha avuto effetti disastrosi sul peso degli Usa nella geopolitica, tocca a Biden ridare centralità alla presenza dell’America. Per farlo il Presidente comincia dall’Europa. Tradizionale alleato, ma con cui i rapporti erano diventati meno che tiepidi durante il quadriennio trumpiano. Gli Stati Uniti hanno bisogno dell’Europa non meno di quanto l’Europa abbia bisogno degli Stati Uniti. Se le due sponde dell’Atlantico separano le loro strade e non cooperano su tutti i terreni, politico, economico e militare, fosche nubi si addenseranno presto sugli equilibri mondiali.
DOPPIO ESPANSIONISMO RUSSO-CINESE
Russia e Cina hanno conquistato posizioni di influenza rilevanti in vari scacchieri internazionali, approfittando della decisione di Trump che ha puntato solo sulle guerre commerciali per contrastare l’espansionismo cinese e ha lasciato correre tutto il resto.
Biden deve recuperare il tempo perduto dal predecessore e non può farlo giocando da solo. Gli esperti discutono se la strategia giusta per l’America sia quella di separare la Russia dalla Cina evitando che i due regimi si coalizzino contro Washington oppure rafforzare l’asse con l’Europa. In realtà le due strategie non sono incompatibili.
Occorre ristabilire un nuovo equilibrio mondiale ampiamente sbilanciato dall’espansionismo economico e politico della Cina e dalle conquiste militari della Russia che dopo l’annessione illegale della Crimea ha continuato a rafforzarsi soprattutto nel Mediterraneo e nell’Africa sub sahariana.
Un mondo sbilanciato non conviene nè agli Usa nè all’Europa che è una superpotenza economica con un mercato evoluto di 500 milioni ma un nano politico e una nullità militare. Cosa ne sarebbe dell’economia dei 27 se la Cina diventasse il primo attore sulla scena geopolitica mondiale? Davvero qualche ingenuo pensa che il Dragone se ne starebbe con le mani in mano accontentandosi di arricchirsi invece di mettere sul piatto la sua logica imperiale che punta ad una posizione di dominio mondiale? Si fa presto a passare dal soft power alle politiche di condizionamento.
L’EUROPA DISTRATTA
Il ritardo con cui l’Europa affronta questi problemi è imperdonabile. Pensare che la Cina fosse solo un mercato da sfruttare per il basso costo della manodopera è stato un errore tragico perchè i dirigenti cinesi sono stati molto più abili e hanno nel giro di pochi anni conquistato una supremazia su settori strategici e d’avanguardia dell’economia e della tecnologia.
Biden deve convince gli europei a non restare a guardare e a creare una nuova collaborazione globale con gli Usa. Questo comporterà rivedere una serie di guerre commerciali contro l’Europa che Biden ha ereditato da Trump e puntare a risultati politici più rilevanti . Al vertice di Ginevra con Putin, Biden deve poter andare sapendo di contare su un rapporto più forte con l’Europa altrimenti lo zar russo non mollerà un centimetro della sua attuale arroganza internazionale.
Biden potrà contare sulla tradizionale alleanza con il Regno Unito, mentre Francia e Germania non vanno oltre i buoni rapporti. L’Italia potrebbe e dovrebbe diventare il principale sostenitore del nuovo asse euro-atlantico. E’ un’occasione storica per il nostro Paese