“Se ci sono delle regioni che scontano un ritardo di sviluppo come la Sardegna e la Sicilia non è solo colpa del destino cinico e baro o del malgoverno, ma anche a causa di un elemento strutturale permanente e non eliminabile che è rappresentato dall’insularità.
Non parliamo di semplice distanza dai centri economici, ma di vera e propria discontinuità territoriale”. Lo ha detto il presidente della Commissione per il riconoscimento del principio di insularità del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Cossa, nel corso del webinar “Sardegna e Sicilia unite per il riconoscimento degli svantaggi legati alla condizione di Insularità”.
“La battaglia si sposta ora nelle aule parlamentari, serve dunque un’azione congiunta e che si realizzi un’alleanza indissolubile con la Sicilia – aggiunge – La Sardegna ha provato la strada complessa della riforma costituzionale e l’obiettivo, comune con la Sicilia, è quello del riconoscimento da parte dello Stato della condizione di insularità”.
“Non significa soldi per l’assistenzialismo, che ha fatto solo danni nei nostri territori, bisogna intervenire sulle spese di trasporto, sul costo dell’energia, sull’utilizzo della leva fiscale e sulla possibilità di usare le isole come laboratori per sperimentare procedure più snelle”, conclude Cossa.