venerdì, 15 Novembre, 2024
Società

Casa, ora è emergenza sfratti

I proprietari sempre più guardinghi: “nessun inquilino è immune dall’essere moroso”, e invocano tutele e meno tasse sugli immobili dati in locazione; gli inquilini a loro volta – vittime della morosità incolpevole – sperano che un Governo si ricordi di loro costruendo più case popolari e creando un fondo a sostegno di chi non riesce a pagare l’affitto.

Quando poi arriva lo sfratto, si innesca una tragedia umana e un problema sociale. Tra proprietari e inquilini non c’è solo l’affitto, ma tasse, norme, avvocati, giudici, tribunali, e le sentenze che lasciano scontenti tutti. In Italia ci sono oltre 59 mila sfratti l’anno – numeri ballerini ma ufficialmente si è su questa cifra -. Ogni giorno 150 famiglie vengono sfrattate per problemi legati al mancato pagamento degli affitti, dal punto di vista dei proprietari è come dire far parte di una roulette russa,

“La verità”, si legge sul Blogaffitto che esamina il problema dal punto di vista dei proprietari e dei rischi, “anche se a noi che affittiamo da tempo casa nostra non è mai capitato di subire uno sfratto o di avere un inquilino che ha smesso di pagare l’affitto, prima o poi toccherà essere uno dei 153 che ogni giorno ci rimangono scottati”. I proprietari quindi temono di perdere soldi e anche l’uso dell’appartamento tanto da lanciarsi in una sorta di psicologia della diffidenza, che a loro giudizio non è mai abbastanza.

“Forse per sovrastima delle nostre capacità di selezione dell’inquilino, forse perché finché non ci sbattiamo il muso certi problemi li consideriamo rare, disgraziate”, osserva il Blogaffitto, “eventualità che non potranno certo capitare proprio a noi, di sicuro c’è che il rischio che l’inquilino non paghi è tra i più gravi per chi mette a reddito la propria seconda casa, ma anche tra i più sottovalutati.

Una ricerca dell’Ufficio Studi Solo Affitti riprende i dati sugli sfratti del Ministero dell’Interno e ribalta queste convinzioni: ogni giorno, in Italia, vengono emessi ben 153 nuovi sfratti. Vale davvero la pena rischiare? E soprattutto: in che modo ci si può proteggere da questo pericolo?”. Ecco che per i proprietari il loro bene deve essere tutelato, in primo luogo tagliando le tasse sulle case date in affitto.

A rasserenare i proprietari sono conti: i vantaggi da rendimento da affitto, non sono affatto trascurabili. “La prima, fondamentale questione da affrontare è :affittare conviene? La risposta è facile: è si, senza il minimo dubbio”, dicono i proprietari, soppesando rischi e vantaggi , “l’affitto offre un rendimento molto, molto interessante che varia da città a città, ovviamente, ma si aggira al 5-7% al lordo delle tasse. Da qualche anno a questa parte, proprio dal punto di vista fiscale lo Stato vuole bene all’affitto”, osservano gongolanti i proprietari, “si è reso conto che la locazione è una cosa importante dal punto di vista sociale.

Dato che un sacco di famiglie hanno bisogno di casa in affitto – un numero via via crescente: sono oltre 10 anni che aumentano – ed è necessario che l’erario sia benevolo con chi mette casa in affitto anziché tenerla vuota o usarla come casa vacanza, ogni tanto”. Quindi in fondo i proprietari, malgrado diffidenze e preoccupazioni, trovano vantaggi nel dare in affitto un appartamento. Allora il vero problema è per l’inquilino, una categoria in larghissima espansione. Tutti pagano gli affitti ma ad un certo punto – anche quelli più facoltosi – possono avere problemi economici ed entrare nell’incubo sfratto.

Dei 59 mila sfratti segnalati dal Viminale il 90% sono, infatti, per morosità incolpevole, derivata dall’impossibilità di pagare l’affitto per perdita del lavoro, per una grave malattia invalidante o altre circostanze indipendenti dalla volontà dell’inquilino. Gli sfratti causati da necessità personali del locatore, al contrario, sono pari quasi a zero. Per l’Unione inquilini dietro la crisi di una famiglia e lo sfratto c’è anche l’assenza dei Governi nell’attuare serie politiche abitative, costruendo case e riducendo le pretese del mercato immobiliare.

Senza un piano casa, lo Stato “spende somme immani che producono solo nuove emergenze”. Gli sfratti, segnalano gli inquilini, sono la diretta conseguenza dell’azzeramento dei contributo affitto a tutto il 2018 azzerato, mentre si prevedono solo 10 milioni di euro nel 2019 e nel 2020, ma anche della completa assenza di politiche abitative che possano affrontare la questione dal punto di vista strutturale. “Si continua a pensare”, scrive l’Associazione degli inquilini, “che la questione sfratti sia solo un problema di ordine pubblico ma così non è.

E’ necessario sempre più che si attivino politiche di recupero e riuso fini abitative dell’immenso patrimonio immobiliare pubblico e privato in modo che aumenti l’offerta di alloggi a canone sociale. Purtroppo nel contratto di Governo e nelle dichiarazioni programmatiche la questione abitativa è stata completamente omessa, questo mentre decine di migliaia di famiglie ogni anno sono sfrattate e mentre ci sono 650 mila famiglie nelle graduatorie”. Ora gli inquilini confidano in un cambio di tutta e nel nuovo governo che prenda provvedimenti e che li ascolti.

“E’ necessaria”, sollecita l’Associazione degli inquilini , “una svolta nelle politiche abitative nel nostro Paese abbandonando le politiche a sostegno della rendita e della speculazione edilizia, e quelle di interventi emergenziali o di finto social housing”.

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