Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto riguardante le prossime riaperture, avvenuta nella serata di ieri, cessa l’obbligo di prenotazione per accedere ai musei nel fine settimana, ad eccezione dei grandi siti che nel 2019 hanno avuto più di un milione di visitatori dove l’obbligo resta per evitare code e assembramenti.
“Si tratta di un ulteriore passo verso un graduale ritorno alla normalità”, ha commentato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Il servizio di apertura al pubblico dei luoghi della Cultura dovrà tener conto sia delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, sia dei flussi dei visitatori: essi dovranno garantire modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
Per gli istituti e i luoghi della cultura che nell’anno 2019 hanno registrato un numero di visitatori superiore a un milione, il sabato e i giorni festivi, il servizio è assicurato a condizione che l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo.
Tra i musei dello Stato resta quindi l’obbligo di prenotazione con 24 ore di anticipo per l’ingresso nei fine settimana al Pantheon, al Parco archeologico del Colosseo, al Parco archeologico di Pompei, alle Gallerie degli Uffizi, alla Galleria dell’Accademia di Firenze e al Museo di Castel Sant’Angelo.
Restano ancora sospese le gratuità nelle prime domeniche del mese.