“Condividiamo pienamente l’approccio strategico del commissario straordinario Generale Francesco Paolo Figliuolo che, per la prosecuzione della campagna vaccinale anche fuori dal periodo emergenziale, ha tracciato delle linee guida per le Regioni. E ha valorizzato la prossimità al cittadino: in modo da raggiungere, tramite l’apporto dei medici del territorio, proprio quelle fasce più fragili della popolazione, che sono maggiormente a rischio se si ammalano di Covid, e quindi beneficiano di più del vaccino. Ma che, nel contempo, hanno maggiori difficoltà a spostarsi per raggiungere gli hub vaccinali”.
Così Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. “Come Fnomceo, non possiamo che rilanciare l’invito del generale alle Regioni a coinvolgere maggiormente, e in maniera più efficace ed efficiente, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli odontoiatri, gli altri medici del territorio – spiega Anelli -, in modo da ‘delocalizzare’ gradualmente le vaccinazioni, portandole vicino ai pazienti più fragili.
E di agevolare, in un prossimo futuro, l’organizzazione della somministrazione dei richiami che, passata questa fase emergenziale, potranno e dovranno essere somministrati nelle strutture del Servizio sanitario nazionale. Coinvolgere in maniera efficace ed efficiente i medici del territorio significa, a regime, metterli nelle condizioni di poter somministrare i vaccini nei propri studi, con una corretta programmazione e con l’ausilio del personale adeguato e necessario. Nella fase emergenziale si è fatto conto sul senso di disponibilità e lo spirito di servizio dei medici. Ma portare a sistema l’emergenza, come spesso accade, chiederebbe di pagare un prezzo troppo alto in termini di efficienza dell’organizzazione e di efficacia della campagna vaccinale, mettendone a rischio la piena riuscita.
L’adesione dei medici di medicina generale e degli altri medici del territorio è stata il volano che ha permesso alla campagna di decollare e di raggiungere le 500 mila somministrazioni giornaliere. Il Ssn e tutto il Paese può contare su questi professionisti. E tanto più potrà contare su di loro a regime, per i richiami, che probabilmente dovranno essere a cadenza annuale, così come da tempo già avviene per la campagna antinfluenzale. Ricevere il vaccino Covid dal proprio medico – conclude Anelli – sarà la norma, e ci aiuterà a tornare alla normalità anche nelle nostre abitudini di vita, di lavoro, di relazioni sociali”.