Un prudente ottimismo sembra ispirare le scelte di Draghi e della sua squadra.
I segnali positivi ci sono. Il settore manifatturiero e quello edile è ripartito, il turismo è ai posti di blocco; imprese, professionisti e lavoratori godranno degli aiuti del Sostegni bis
Alla base del nuovo decreto ci sono quaranta milioni di deficit aggiuntivo, il settimo scostamento di bilancio dall’inizio dell’emergenza (il primo dell’attuale esecutivo), con un indebitamento extra arrivato a 180 miliardi dall’inizio pandemia. Il deficit schizza, così, all’11,8% del Pil, il debito si avvicina al 160%, mentre il prodotto interno crescerà del 4,5% in meno di quanto si sperava a fine anno.Ma Draghi non sembrerebbe preoccupato per l’impatto sui nostri conti pubblici, sicuro dell’imminente rimbalzo dell’economia italiana per il quale si dice convinto che le stime del Pil andranno riviste al rialzo. Per il presidente del consiglio è altrettanto evidente che questo rimbalzo, legato alla riapertura, debba essere “sostenuto” perché non sia solo una bolla ma a questo ci penserà il PNRR. A patto che si rispettino i tempi previsti per l’approvazione delle riforme, due delle quali, semplificazioni e fisco, dovrebbero arrivare nelle commissioni parlamentari entro luglio.
L’INFLAZIONE NON PREOCCUPA
Anche sull’aumento dei prezzi e il conseguente rischio di inflazione Draghi si dice ottimista: “Vediamo in questo periodo l’aumentare dei prezzi. La convinzione degli economisti è che sono rimbalzi di prezzi temporanei. Perché ancora vediamo disoccupazione e che i salari sono ancora bassi. Non è un’inflazione che richiede interventi correttivi“. Il capo dell’Esecutivo ha, infatti, sottolineato come le valutazioni a livello di Eurogruppo si facciano sul lungo termine e non su fenomeni contingenti che si spera si possano superare con la ripartenza post pandemica.
CRESCITA PIU’ ALTA
Tutto fa prevedere all’economista Draghi che gli scostamenti di bilancio e i prestiti europei siano un rischio calcolato: “L’ho ripetuto più volte, da questo aumento di debito, noi italiani ma come i francesi ed altri, usciremo solo con una crescita più alta. Politiche fiscali restrittive non sono pensabili, e quindi la scommessa è sulla crescita. E anche sulla credibilità generale dei nostri interventi.
Ma direi essenzialmente: puntiamo gli occhi sulla crescita”. Una crescita strettamente collegata ad una ripartenza per la quale è necessario – lo ha ancora una volta ricordato il presidente durante la conferenza stampa di presentazione del decreto sui nuovi aiuti – non abbassare la guardia nei confronti del virus. Mascherine, distanziamenti e areazioni dei locali compresi.