Anno Covid 25 miliardari e 2 milioni di poveri in più.
Due mila miliardi: una montagna di soldi, più dell’intero PIL. Una liquidità ferma, per l’incertezza del futuro. Nell’anno Covid i depositi sono aumentati di 200 miliardi, mentre molte imprese e famiglie sono in serie difficoltà economiche.
Due Italie molto diverse e diseguali che si sono allontanate nel 2020. I poveri, – con un valore medio del risparmio non superiore a 400 euro -, senza nessun cuscinetto finanziario per resistere autonomamente allo
shock pandemico, sono aumentati di 2 milioni. Oggi sono 12 milioni Se nel primo lockdown metà delle famiglie italiane dichiarava di aver subito una contrazione del proprio reddito del 15%, a fine estate il 30%
non disponeva più di risorse sufficienti per le spese essenziali nemmeno per un mese.
AUMENTANO I PAPERONI
Nello stesso periodo la ricchezza di 36 miliardari della Lista Forbes è aumentata di oltre 45,7 miliardi di euro, pari a 7.500 euro per ognuno dei 6 milioni più poveri dei nostri connazionali.
A Maggio 2021 c’è stato un nuovo balzo di ricchezza, la rivista Forbes nella edizione italiana titola: “Billionaires: conferme e new entry. I nuovi miliardari crescono al ritmo di uno al giorno”.
La ricchezza non è un reato, così come non lo sono le ambizioni. Quindi lode al merito del mercato e delle potenzialità di crescita dei singoli.
Tuttavia c’è da riflettere seriamente sul paradosso Italia – ma lo è ovunque – i miliardari in un anno sono saliti da 36 a 51. Numeri importanti segnalati anche nel rapporto “DisiguItalia” della organizzazione OxfamItalia. Ma cosa si fa per mitigare la povertà e rilanciare occupazione e sviluppo?
OBBIETTIVO LAVORO
Gli ambiti di azione sono molteplici. La priorità è ridare potere al lavoro. Con interventi che escludano il ricorso a forme contrattuali atipiche e poco remunerate. Anche attraverso l’innalzamento dei salari
minimi. Con il rafforzamento di un sistema che riduca il fisco sul lavoro e trasferisca risorse sui redditi più bassi. C’è l’obiettivo di investire in un’istruzione pubblica di qualità e che sia da contrasto alla povertà educativa.
Con un incremento della spesa pubblica per l’istruzione, per cui l’Italia è tristemente fanalino di coda nel confronto internazionale. Secondo i progetti contro le disuguaglianze è necessario favorire la mobilità intergenerazionale. Il grado di istruzione, le condizioni economiche, lo status sociale e occupazionale dei giovani.
LA FINAZA ETICA PER LIBERARE IL RISPARMIO
C’è anche una via d’uscita per finanziare progetti e iniziative, che può arrivare dalle nuove esperienze e forse della finanza etica. Di cittadini che investono a sostegno di tematiche ambientali e sociali scegliendo quei istituti che promuovono più iniziative di sviluppo a favore di bond studiati per avere un impatto di crescita finanziaria ma anche di impegno socio economico e culturale.
Secondo gli studi della finanza etica, ogni 20mila abitanti in media, in Italia, c’è un miliardo di euro di potenziale risparmio. Questo fa capire che i risparmi e il denaro accumulato una volta liberato può fare tanto per il bene comune.
Bastano pochi cittadini che prendano sul serio la finanza etica per innescare un cambiamento anche nel resto del sistema bancario.