Quello che il partito democratico ha definito “ultimatum”, ovvero la richiesta inderogabile di venti punti programmatici da parte di Luigi Di Maio, potrebbe rendere più intricato il percorso verso la formazione del governo giallo-rosso.
Il Premier incaricato, Giuseppe Conte, salendo al Colle per un incontro con il Capo dello Stato, ha innescato supposizioni relative ad un possibile scioglimento, in senso negativo, della riserva. Il capogruppo alla Camera dei Deputati, Francesco D’Uva, ha raffreddato i toni divenuti bollenti, rassicurando la continuazione del percorso di intesa con il Pd.
Parole che cozzano con quelle di Alessandro Di Battista, per il quale se il partito democratico non dovesse accettare i venti punti programmatici proposti da Di Maio, la risposta alla crisi di governo sarebbe solo il ritorno alle urne.