Delusione e polemiche per il mancato riconoscimento del ruolo sociosanitario agli operatori Oss, agli assistenti sociali fino ai sociologi. Insomma per paradosso sono esclusi dai riconoscimenti professionali ed economici chi lavora nel complesso settore dell’assistenza sanitaria e sociale. L’esclusione è arrivata anche con la cancellazione nel decreto legge Sostegni del ruolo degli Oss “come pure alle assistenti sociali e ai sociologi, la cui definizione specifica risale addirittura al 1979″, sottolineano critici Michele Vannini, segretario della Fp Cgil, Marianna Ferruzzi, segretaria della Cisl Fp e Maria Vittoria Gobbo, segretario della Uil Fpl, che ricordano come la disparità di trattamento sia ingiusta e inspiegabile.
ESCLUSIONE IMMOTIVATA
“Un ritardo inappropriato ed ingiusto rispetto alle profonde modifiche che stanno interessando il sistema sanitario, socio sanitario e socio assistenziale”, sottolineano i dirigenti sindacali, “ancora più stridente alla luce della pandemia che ha evidenziato l’essenziale lavoro svolto da queste figure nel sistema sanitario”. Una esclusione, inoltre, che per i sindacati è ingiustificata, anche per le notevoli modifiche dei piani di studio degli Oss.
“Chiediamo coerenza nel percorso e la fine delle continue incursioni di chi, ogni volta, si oppone ad un provvedimento”, sottolineano Michele Vannini, della Fp Cgil, Marianna Ferruzzi, Cisl Fp e Maria Vittoria Gobbo, Uil Fpl, “che non ha alcun costo ma che è fondamentale per completare il percorso avviato con la legge 3 del 2018, dando finalmente il giusto riconoscimento professionale agli operatori”.
