L’Italia ha fatto davvero i conti col terrorismo? Probabilmente li ha fatti meglio di quanto non fece col fascismo. Ma il populismo degli ultimi 10 anni è stata un ripresa di fiamma di quel modo distorto, demagogico, manicheo e pericoloso di intendere la politica. Per fortuna la violenza del populismo è rimasta nelle parole.
Il fascismo fu archiviato frettolosamente e rimosso senza esaminare il perchè fosse nato e come mai avesse goduto, almeno per una certa fase, di un ampio consenso. Della tragica vicenda del Ventennio fu poco studiata quella che è stata definita la “guerra civile” scatenatasi dopo la caduta del Duce e che ha lasciato strascichi e strappi nella coscienza collettiva degli italiani. Una componente del terrorismo, quello nero, neofascista e neonazista, trovò proprio nei detriti mal digeriti di quel periodo l’alimento della sua folle azione stragista e criminale.
Tutt’ora i nostalgici del fascismo, quei gruppi che provano un senso di insano orgoglio nell’esibire il saluto romano, poco o nulla rinnegano dei tragici errori di Mussolini, dimostrando che i conti con quella che doveva essere una “parentesi” non sono completante finiti, nonostante la destra parlamentare, soprattutto con Gianfranco Fini, abbia saputo completare l’accreditamento democratico e repubblicano di quell’area.
IL VENTENNIO TERRORISTA
Il terrorismo è esperienza più recente, dal 1969 a metà degli anni ottanta, anche qui quasi un ventennio di lutti, lacerazioni , di giovani esistenze bruciate dall’odio ideologico e dalla violenza.
Il terrorismo di sinistra, è stato combattuto con uno spirito di unità nazionale dopo la strage di Via fani e l’uccisione di Aldo Moro.
Il Pci capì con ritardo che le brigate non erano “sedicenti” rosse ma erano rosse e basta perchè si rifacevano al credo rivoluzionario marxista-comunista che il partito di via Botteghe oscure non aveva abbandonato del tutto neanche dopo aver individuato la “via parlamentare e italiana” al socialismo.
Nel periodo di massima espansione del terrorismo si calcolava che circolassero in Italia circa 3000 persone addestrate e pronte a uccidere, in gran parte giovanissmmi, e provenienti da aree culturali comuniste e cattoliche. Ma questi “pesci” per usare la metafora di Mao ,potevano nuotare in un mare di oltre 50.000 persone insospettabili e insospettate, fiancheggiatrici,pronte a dare sostegno, ospitalità e copertura agli “operativi”.. Il terrorismo ha rappresentato il battesimo di sangue della nostra democrazia che si è affrancata dal fideismo intollerante delle ideologie totalizzanti che si proclamano forze del Bene contrapposte alle forze del Male. Una crisi di sana secolarizzazione della politica che non è del tutto completata.
LA POLITICA MANICHEA DEI POPULISTI
Il populismo che abbiamo conosciuto negli ultimi 10 anni è stata un ripresa di fiamma di quel modo distorto, demagogico, manicheo e pericoloso di intendere la politica. Per fortuna la violenza del populismo è rimasta nelle parole. Ma occorre stare all’erta. Sotto la cenere dell’intolleranza cova sempre la violenza.