sabato, 16 Novembre, 2024
Cultura

Matteotti nel romanzo di Nencini

Il Presidente della 7^ Commissione Cultura e Istruzione del Senato della Repubblica Sen. Riccardo Nencini ha presentato a Salerno il suo ultimo romanzo storico dedicato a Giacomo Matteotti.

Dinanzi ad una foltissima platea, introdotto dal Segretario Nazionale del PSI, Avv. Enzo Maraio, il Sen. Riccardo Nencini, intervistato dalla giornalista Concita De Luca, ha presentato il libro intitolato “SOLO” dedicato a Giacomo Matteotti di cui racconta con grande onestà storico – oggettiva la vita, il pensiero, le azioni, soffermandosi su capitoli afferenti il periodo nefasto vissuto dal Paese per la degenerazione fascista.

Non a caso, incalza Nencini, l’omaggio a Matteotti è ricco di parallelismi con le vicende anche attuali, oggi come ieri insiste una crisi di rappresentanza, oggi come ieri il Centro sinistra potrebbe non cogliere le opportunità di essere unito e coeso. Concetto quest’ultimo richiamato anche dal Segretario Maraio accennando alle elezioni a Napoli e a Salerno, ma va oltre quando fa riferimento al rischio che una politica poco attenta alle azioni sociali in Europa e nel mondo potrebbe abbassare la guardia rispetto alla salvaguardia e alla tutela del diritto acquisito della libertà e cita, fra applausi e consensi, la sorte dell’oppositore al regime russo Alexei Navalny e le ultime vicende in Turchia.

Nencini riparte dal 1914 quando Matteotti incontra al congresso di Rovigo il suo (all’epoca) compagno di partito Benito Mussolini e scrive, confidando alla moglie, di essere preoccupato della dialettica retorica e pericolosa dell’allora Direttore dell’Avanti. Altro parallelismo con gli urlatori, la demagogia, il populismo dei nostri tempi ? Continua nel narrare la storia vera con documenti nuovi, non è tenero con Gramsci e infiamma gli astanti quando legge le lettere alla moglie e quando scrive al figlio di 5 anni nel raccomandargli di stare attento alla mamma, di accompagnarla in Chiesa (fino a quando il Parroco amico di famiglia non viene trasferito e il regime impone un nuovo prete che controlli la famiglia Matteotti anche durante la Santa Messa). Commuove nel finale quando, a giusto titolo, inserisce Matteotti nel Pantheon socialista e lo annovera fra i politici italiani più lungimiranti e colti del 900 la cui “vera storia” andrebbe raccontata ai giovani soprattutto a quanti si impegnano nella cosa pubblica per essere liberi nel combattere soprusi e ingiustizie del terzo millennio. Molti gli Amministratori presenti, fra gli altri l’Assessore alla Cultura del Comune di Salerno Antonia Willburgher, i Consiglieri Paolo Ottombrino, Pasquale Sorrentino, Andrea Volpe.

 

 

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