Sono due colonne portanti della stessa cattedrale della fede: Rosaio Livatino e Don Pino Puglisi hanno fatto paura, hanno “rotto le scatole “, hanno fatto sul serio e quindi poiché “credibili” sono pericolosi per il “potere temporale ” e vanno eliminati. Si, vanno uccisi “In Odio Fidei “. La fede cristiana se vissuta in pieno mette in crisi il sistema, scuote le coscienze, azzera i sentimentalismi e educa al rispetto della vita e della dignità dell’Uomo.
Non siamo agli albori del cristianesimo bensio’ nel terzo millennio dove si predica tanto e spesso si agisce poco. Siamo alle porte del terzo millennio dove si apre le braccia a tutto e a ogni novità che stuzzica i pruriti della moda. Rosario Livatino e don Pino Puglisi avevano fatto del Vangelo il senso del loro “Essere “. Credibili, umili, semplici, schivi nell’anticamera dei portenti e di quelli che si credono” importanti”, uomini dalla schiena diritta senza prezzo e senza compromessi. Amanti entrambi della preghiera loro unico nutrimento e pane quotidiano. Senza tanti fumi e pose da fotografare hanno dato tutto di se pur sapendo che ogni scelta si paga e spesso a caro prezzo.
Rosario Livatino e don Pino Puglisi, due semplici uomini fedeli alla loro chiamata mai e poi mai venduta per un applauso e un consenso che non piacesse a Dio. Sono morti crivellati dall’odio verso la fede, uccisi perché hanno incarnato il Vangelo senza sconti e senza trascurare nulla di quanto annunciato dal Cristo dei Vangeli. Credibili, amabili, umili , ma oggi eterni al cospetto degli onesti.
Se noi cristiani ne imitassimo il dieci per cento, questo mondo sarebbe meno violenta, finche’ invece ci si limita a progetti che non sanno di testimonianza feriale allora tutto ciò che saprà di festa sarà sempre privo del festeggiato che per Rosario Livatino e Padre Pino Puglisi era solo e e sempre Gesù Cristo.