mercoledì, 22 Gennaio, 2025
Società

Maggio, il mese della Madre

Il mese di maggio da sempre richiama alla mente la figura della maternità. È un appuntamento fisso, una pietra miliare che porta ogni figlio a richiamare alla sua mentre il volto di Colei che lo ha partorito e dato alla vita. Anche se siamo in un momento critico di sconforto, crisi esistenziale, terrorismo mediatico a causa di una pandemia che sembra non dare tregua, riflettere sul ruolo della “Madre” in una società che sembra poterne fare a meno, credo sia doveroso e anche necessario.

Se il mese dei fiori viene dedicato a colei che profuma di vita, è pur vero che il linguaggio della gratitudine e della gioia non può che riportare ogni figlio e figlia a riscoprirsi capolavoro di bellezza a firma di un Creatore che di tutto ciò se ne intende. Spesso sottolineo un particolare: se Dio ha creato il sei giorni il mondo con tutte le sue sfumature e originalità e in nove mesi ha plasmato ciascuno di noi nel grembo della madre, ciò vuol dire che l’opera portata a compimento in ciascuno di noi sa di una meraviglia inaudita.

La madre, colei che lascia a Dio l’azione di agire per dare la vita, rendendola partecipe di un progetto che è solo gratuità d’amore. Scrivere della madre non è né debolezza né finzione di carenze affettive, tutt’altro: vuol dire oggi più che mai sapersi figli in una costante azione di gratitudine portando in sé quelli che sono i sentimenti più belli e più veri che educano a vivere la vita proprio nella semplicità profumando di umanità, sacrifici e tanta disponibilità a ridare vita alla vita. La madre è tutto questo e altro ancora.

Solo chi ama nella gratitudine la madre, sa apprezzare la bellezza della vita perché la madre è proprio colei che da’ la vita avendo accolto un “SI” da parte di Colui che è l’autore della vera vita. La madre è proprio colei che nei momenti particolari della vita del figlio è li forte, decisa e non si allontana un secondo.

Ripenso al testo sacro “Stava ai piedi della croce Maria, la madre”. In quello stare si racchiude il segreto di ogni maternità. Stare per non lasciare soli, per confortare e dare una parola che è ancora speranza.

A tutte le mamme, viventi e non, l’abbraccio di tutti i figli che nella semplicità e nell’umiltà sanno ancora dire “Grazie” con quel profumo che richiama il mese dei fiori in un’alba senza tramonto.

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