“Occorre fare in fretta. Il lieve sospiro del dato congiunturale di marzo, con il leggero aumento degli occupati, se spalmato sul primo trimestre di quest’anno, ci dice ben altro”. Cosi’ Ivana Veronese, segretaria confederale della Uil. “Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, quindi nel periodo pre-pandemico, sono stati persi circa 840 mila posti di lavoro a tempo pieno e il numero di inattivi e disoccupati e’ cresciuto di 614 mila unita’. A questi numeri non certo confortanti – aggiunge -, occorre aggiungere la difficolta’ dei giovani alla ricerca di un lavoro, ben rappresentata dal tasso di disoccupazione che a marzo e’ del 33%”.
“Non c’e’ quindi altro tempo da perdere su riforme che possono incidere su percorsi di ripresa del nostro tessuto produttivo e occupazionale. Come l’altro anno, purtroppo anche quest’anno, il 1 maggio, non sara’ una festa per cui gioire, ma sicuramente una giornata per far sentire forte la voce delle tante lavoratrici e lavoratori sul loro diritto ad un lavoro dignitoso per oggi e per il futuro”, conclude Veronese.