I partiti che sostengono il Governo dovrebbero “fare squadra” intorno al Presidente del Consiglio per dare maggior forza al suo sforzo di ridare all’Italia peso e credibilità internazionale. Invece prevale la solita vacua polemica quotidiana.
Lo spettacolino va in onda ormai tutti i giorni. Salvini approva le decisioni del Governo ma poi si affanna a chiedere di cambiarle il prima possibile. Salvini conferma la fiducia a Speranza-votando contro la mozione che ne chiedeva le dimissioni-ma poi auspica una commissione d’inchiesta sul ministro.
Domani è un altro giorno e vedremo cosa andrà in scena.
Chissà cosa pensa in cuor suo il Presidente del Consiglio che si vede osannato e difeso dal leader leghista ad ogni piè sospinto e contemporaneamente assiste alla messa in discussione delle scelte del suo Governo.
LA CRISI NON È ALL’ORIZZONTE
Per uno che vola alto, che si vuole occupare della Ricostruzione dell’Italia queste bagattelle non costituiscono un problema . Draghi sa benissimo che la Lega come qualsiasi altro partito di maggioranza, non ha alcuna possibilità di far cadere il Governo nei prossimi mesi.
È fin troppo chiaro che Salvini vuol restare nella maggioranza per intestarsi le decisioni del Governo che gli fanno comodo, per cavalcare l’onda delle rivendicazioni populistiche contro le decisioni che gli sembrano meno popolari, soprattutto per partecipare da membro della maggioranza alla scelta del prossimo Presidente della Repubblica.
Fa il suo gioco, sperando di evitare il sorpasso a destra da parte di Giorgia Meloni la cui coerenza fa risaltare per contrasto l’affannoso barcamenarsi di Salvini.
Pd e 5 Stelle non perdono occasione per stigmatizzare le contraddizioni di Salvini vorrebbero che il leader leghista andasse all’opposizione ma più lo chiedono più l’ipotesi si allontana. Draghi non si fa distrarre dalle scaramucce politiche che invece di indebolirlo lo rafforzano perché dimostrano di quale altra stoffa sia fatto il Presidente del Consiglio che sta riportando l’Italia al centro dell’attenzione non solo europea ma mondiale. Di questo i partiti dovrebbero occuparsi, supportando Draghi e dimostrando, a chi ci guarda, che l’Italia è capace di fare squadra in un passaggio cruciale della su storia. Nei prossimi mesi ci giochiamo tutto. Possiamo invertire la marcia, far ripartire un forte sviluppo economico-sociale, riprenderci un ruolo internazionale da vera potenza economica e politica oppure sprecare l’ultima carta che abbiamo e precipitare nel baratro. Invece di inscenare ridicole commediole sarebbe meglio avere il senso drammatico del nostro tempo e del nostro futuro.