Se la speranza è l’ultima a morire, come recita un proverbio che saggiamente varca il tempo, è pur vero che bisogna osare andare oltre le aspettative. Da anni noi – parlamento della legalità internazionale – convochiamo presso la sala dei Gruppi Parlamentari a Montecitorio tantissimi studenti di ogni ordine e grado arrivando da tutta Italia presentiamo loro un progetto formativo culturale che ha uno slogan che affascina e convince tante’ che da nord a sud poi arrivano elaborati semplicemente veri come il cuore di chi li fa propri: “Ricercatori dell’Alba“. Parafrasando il viandante che dice alla sentinella “Quanto dista all’Alba?”, anche noi incoraggiamo il cammino dei nostri bambini, adolescenti e giovani a guardare oltre gli steccati che spesso impediscono di ammirare la bellezza dei colori dell’aurora. Educati e presi per mano verso un sentiero che sa di riscatto e di amore alla vita, inostri “figli” credono e si fidano quasi ciecamente fiduciosi che il loro presente non conosca il virus dell’indifferenza, dell’abbandono, della solitudine e del tradimento.
IMPEGNO COMUNITARIO
Sì, brutto dirlo ma ancora brutto viverlo. Dare loro speranza e valori è meraviglioso ma è necessario anche passare dalle parole ai fatti. Educarli alla meritocrazia, all’impegno personale con valori saldi che richiamano sia le beatitudini del Vangelo e che i principi della nostra Costituzione Italiana e poi vedere come tutto svanisce tra cronaca del male, corruzione gratuita e indifferenza nel realizzare ciò che i nostri “figli” chiedono diventa un autosuicidio. Speranza sì, ma che susseguano certezze e inserimento nel tessuto sociale con quella responsabilità e determinazione che aiuta i nostri giovani a divenire Uomini e Donne libere con un domani dove possano realizzare i sogni maturati e coltivate con le speranze che li hanno fatto crescere. Speranze, certezze e meritocrazia: un trinomio che non può scollarsi all’orizzonte della vita dei nostri giovani che si fidano non solo dei progetti ma principalmente da chi li propone. Speranza e certezza in un presente dove la violenza ceda il passo alla fraternità vera, i gesti del bullismo all’accoglienza e la diversità non sia più un problema ma un arricchimento. Mettiamoci all’opera tutti insieme perché la speranza necessita di impegno comunitario e inostri giovani siano forti e saldi nel credere che “La Speranza non è ultima a morire”.