sabato, 16 Novembre, 2024
Società

Oscar. Il trionfo di “Nomadland”

A Los Angeles stanotte è stata finalmente celebrata l’attesa cerimonia di consegna degli Oscar. In una situazione così particolare tuttavia abbiamo potuto godere del celebre Red Carpet che si è suddiviso in diverse zone della città garantendo il massimo rispetto delle norme anti-Covid.

In questa notte da sogno sono state consegnate le statuette d’oro da diversi presentatori del calibro di Brad Pitt, Harrison Ford, la giovanissima Zendaya, e il vincitore del premio oscar come miglior attore nel 2020 Joaquin Phoenix. È volata nella città degli angeli anche una star italiana: Laura Pausini. Sfortunatamente la candidatura per la categoria miglior canzone originale con  «Io sì (Seen)» tratta dal film The Life Ahead” con Edoardo Ponti e Sophia Loren non ha impedito la vittoria di «Fight for You» di H.E.R. tratta dal film «Judas and the Black Messiah».

Passando alla lista dei vincitori si nota un titolo nello specifico che ha portato a casa la quasi totalità delle statuette per cui era stato nominato: Nomadland, film di Chloé Zhao. La regista con questa vittoria per il miglior film corona un sogno tutto al femminile, diventando la seconda donna a vincere il premio per la miglior regia dopo Kathryn Bigelow (2010), e la prima di origine asiatica. Dulcis in fundo è la protagonista della sua pellicola,  Frances McDormanda vincere il premio come miglior attrice protagonista per la         terza volta nella sua carriera (Il film sarà disponibile dal 30/04 su Disney+).

La seconda donna candidata quest’anno per la miglior regia, Emerald Fennell, con “Promising Young Woman” non è rimasta comunque a mani vuote, portando a casa il premio di miglior sceneggiatura originale.

La sconfitta è una ferita aperta per Mank, il film prodotto da Netflix che contava la bellezza di 10 candidature, che si è aggiudicato solo quelle di miglior fotografia miglior scenografia. Non sarà stato facile per Gary Oldman vedersi passare davanti l’opportunità di vincere il premio come miglior attore protagonista, che è stato consegnato con grande stupore, visti i pronostici, ad Anthony Hopkins. “The Father” ha portato a casa anche il premio per la migliore sceneggiatura non originale.

In ordine l’elenco di tutti gli altri vincitori:

  • Miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuya (“Judas and the Black Messiah”)
  • Miglior attrice non protagonista: Youn Yuh-jung (“Minari”)
  • Miglior film straniero: “Un altro giro” di Thomas Vinterberg (Danimarca)
  • Miglior trucco: Sergio Lopez-River, Mia Neal e Jamika Wilson per “Ma Rainey’s Black Bottom”
  • Migliori costumi: Ann Roth per “Ma Rainey’s Black Bottom”
  • Miglior sonoro: Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés and Phillip Bladh per “Sound of metal”
  • Miglior film d’animazione: “Soul” di Pete Docter e Kemp Powers
  • Miglior documentario: “Il mio amico in fondo al mare” di James Reed e Pippa Ehrlich
  • Migliori effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley, Scott Fisher per Tenet”
  • Miglior montaggio: Mikkel E. G. Nielsen per “Sound of metal”
  • Miglior colonna sonora: Trent Reznor e Atticus Ross con Jon Batiste per “Soul”
  • Miglior canzone: “Fight for you” per “Judas and the Black Messiah”
  • Miglior cortometraggio: “Two distant strangers”
  • Miglior corto documentario: “Colette”
  • Miglior corto d’animazione: “Se succede qualcosa, vi voglio bene”
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