lunedì, 16 Dicembre, 2024
Lavoro

Le infezioni di origine professionale segnalate all’Inail dall’inizio della pandemia sono oltre 165mila

Sono pari a circa un quarto del complesso delle denunce di infortunio sul lavoro pervenute all’Inail dal gennaio 2020 e al 4,6% del totale dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanita’ alla stessa data. Rispetto alle 156.766 denunce rilevate dal monitoraggio precedente effettuato alla data del 28 febbraio, i casi in piu’ sono 8.762 (+5,6%), di cui 3.522 riferiti a marzo, 1.605 a febbraio e 1.136 a gennaio di quest’anno, 1.089 a dicembre, 860 a novembre e 413 a ottobre 2020, e i restanti 137 agli altri mesi dell’anno scorso. Il consolidamento dei dati permette, infatti, di acquisire informazioni non disponibili nelle rilevazioni precedenti. Con 109.487 contagi denunciati, il periodo ottobre 2020-marzo 2021 incide per il 66,1% sul totale delle denunce di infortunio da Covid-19, piu’ del doppio rispetto alle 50.699 del trimestre marzo-maggio 2020 (30,6%).

Anche prendendo in considerazione solo i primi tre mesi della “seconda ondata”, quelli piu’ critici di ottobre-dicembre 2020, la percentuale dei contagi (53,5%) e’ comunque superiore.
Per i decessi, invece, e’ la “prima ondata” della pandemia ad avere avuto un impatto piu’ significativo della seconda: il 62,8% dei casi mortali, infatti, e’ stato denunciato all’Inail nel trimestre marzo-maggio 2020 (il 34,7% nel solo mese di aprile) contro il 34,8% del semestre ottobre 2020-marzo 2021. Le morti da Covid-19 segnalate all’Istituto alla data del 31 marzo sono 551, circa un terzo del totale dei decessi sul lavoro segnalati all’Istituto dal gennaio 2020, con un’incidenza dello 0,5% rispetto al totale dei deceduti nazionali da nuovo Coronavirus registrati dall’Iss alla stessa data. Rispetto ai 499 casi rilevati dal monitoraggio del mese precedente, i casi mortali sono 52 in piu’, di cui 11 a marzo, sei a febbraio e 10 a gennaio 2021, cinque a dicembre e 12 a novembre dello scorso anno, mentre i restanti otto decessi sono riconducibili ai mesi precedenti.

L’82,8% dei morti sono uomini, ma la maggioranza dei contagi (69,3%) riguarda le donne. L’eta’ media dei contagiati dall’inizio dell’epidemia e’ di 46 anni per entrambi i sessi e sale a 59 anni per i decessi (59 per gli uomini e 57 per le donne).
Tra le attivita’ produttive, il settore della sanita’ e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – e’ al primo posto con il 67,5% dei contagi denunciati e il 27,4% dei casi mortali codificati, seguito dall’amministrazione pubblica (attivita’ degli organismi preposti alla sanita’ – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), con il 9,2% dei contagi e il 9,6% dei casi mortali.
Prendendo in considerazione la professione dei lavoratori contagiati, circa un terzo delle morti riguarda il personale sanitario e socio-assistenziale. La categoria dei tecnici della salute, in particolare, e’ quella piu’ colpita, con il 38,5% dei casi denunciati, l’82,7% dei quali relativi a infermieri, e l’11,4% dei decessi codificati (il 67,7% infermieri).

Con la ripresa delle attivita’ dopo il lockdown, altre professioni hanno visto invece aumentare l’incidenza dei contagi tra le prime due fasi e registrato una riduzione nella terza. E’ il caso, per esempio, degli esercenti e addetti nelle attivita’ di ristorazione. L’analisi territoriale condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail evidenzia una distribuzione delle denunce del 44,0% nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 26,0%), del 24,5% nel Nord-Est (Veneto 10,7%), del 14,7% al Centro (Lazio 6,3%), del 12,3% al Sud (Campania 5,5%) e del 4,5% nelle Isole (Sicilia 3,0%). Con il 44,5% dei decessi denunciati, al Nord-Ovest spetta anche il primato negativo dei casi mortali (prima la Lombardia con il 31,8%). Seguono il Sud con il 23,2% (Campania 11,1%), il Centro con il 15,8% (Lazio 8,9%), il Nord-Est con il 12,0% (Emilia Romagna 7,3%) e le Isole con il 4,5% (Sicilia 4,2%). Tra le province la piu’ colpita e’ quella di Bergamo (8,7%), che precede Milano (8,3%), Napoli e Roma (7,1% per entrambe), Brescia (4,9%), Torino (3,8%), Cremona (3,4%), Genova e Parma (2,9% ciascuna).

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Covid, 12.764 nuovi casi e 89 decessi in 24 ore

Redazione

Covid, Ricciardi: “Senza protezioni al chiuso si rischia una nuova ondata”

Gianmarco Catone

Federfarma: “le mascherine non arrivano alle farmacie”

Redazione

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.