“La Faccio fatica, quindi, a pensare che ora il leader della Lega debba andare a processo. Ci sono ambiti politici in cui i magistrati non devono entrare. Le sentenze non si possono sostituire ai voti. I tribunali non si possono sostituire alle urne”. Lo dice in un’intervista a La Stampa Giulia Bongiorno, avvocato del leader della Lega Matteo Salvini nel procedimento per la vicenda della nave Open Arms.
“L’udienza preliminare, e’ un’udienza filtro, non una sentenza di condanna – spiega – Tuttavia non si e’ tenuto conto della linea politica del governo Conte 1 per cui i salvataggi in mare dovevano avvenire solo quando erano di competenza e necessari”.
“L’Open Arms, invece, batteva bandiera spagnola – prosegue l’avvocato Bongiorno – e i salvataggi potevano avvenire in acque libiche e maltesi, quindi l’Italia non c’entrava nulla. Salvini attuo’ la linea politica del governo in modo condiviso. Ma il vero problema sta a monte, nella scelta del Parlamento di mandare a processo Salvini. Quegli stessi partiti che prima erano al suo fianco quando lui era il titolare del Viminale, lo hanno poi scaricato appena e’ uscito dal governo”. Tornando al processo, spiega Bongiorno, “io, in ogni caso, citero’ l’ex premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio per dimostrare che il divieto di sbarco fu frutto di una valutazione politica collegiale dell’intero governo”.