giovedì, 19 Dicembre, 2024
Politica

Il Governo alza le vele e scommette sulla ripresa. L’Italia riparte

È la svolta che tutti aspettavamo. Si ricompatta così la maggioranza, eliminando la divisione tra rigoristi e aperturisti. Draghi si assicura tranquillità politica e si prepara a gestire il passaggio più difficile: la fine del blocco dei licenziamenti e l’inevitabile ulteriore crisi dell’occupazione. La politica sociale  è, probabilmente, il capitolo che il Governo dovrà saper scrivere nelle prossime settimane.

Si riapre e si riaccendono i motori dell’economia. Con prudente ottimismo, fiducia, assumendo qualche rischio e contando sul senso di responsabilità dei cittadini che le regole dovranno rispettarle senza fare i furbi e i lavativi. Altrimenti tutto potrebbe essere vanificato e sarebbe una tragedia richiudere.

Oltre a poter mangiare all’aperto a pranzo e cena in zona gialla e tornare al cinema, la notizia importante è che partono 57 grandi opere che aspettavano da tempo un commissario.

La scommessa è che i 191 miliardi messi a disposizione dall’Europa siano spesi bene e nei tempi previsti.

Il debito buono, che Draghi da un anno auspicava, è la base su cui si fonda l’aspettativa di una crescita forte, capace di riportare entro il 2025 al 3% il deficit che oggi è al 12% e di far calare anche il debito che ha raggiunto il record del 160%. I tassi basi, a volte negativi, rendono meno soffocante questo fardello. Ma la vera medicina è la ripresa economica solida e durevole nel tempo.

La spesa pubblica quindi non deve essere sprecata. Investimenti e innovazione devono sostituirsi ai sostegni, indispensabili nel breve periodo e necessariamente più selettivi e meglio calcolati, badando al fatturato ma anche all’imponibile fiscale.

Draghi, molto sicuro di sé e affiancato da Speranza, conferma la linea del governo: espansiva per quanto riguarda la spesa, decisa a semplificare le procedure che bloccano gli investimenti e fiduciosa che le vaccinazioni non si inceppino più.

Un quadro roseo e tendente all’ottimismo che fa tirare un sospiro di sollievo ad un Paese fiaccato da un anno di cattive notizie e bisognoso di tornare a credere nel futuro.

Con questa svolta Draghi dovrebbe assicurarsi tranquillità politica nei prossimi mesi e prepararsi a gestire il passaggio più difficile: la fine del blocco dei licenziamenti e l’inevitabile contrazione dell’occupazione che ne seguirà.

Le ricadute sociali della pandemia sono enormi e potrebbero addirittura acuirsi dopo l’estate. Per questo occorre accelerare la messa a terra degli investimenti che danno lavoro e continuare a sostenere chi è completamente privo di risorse per mandare avanti la propria esistenza. La sensibilità sociale del Governo è, probabilmente il capitolo che Draghi con i suoi ministri dovranno saper scrivere nelle prossime settimane.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Brunetta: “2019 anno di recessione per l’Italia”

Redazione

Superbonus, l’Ance chiede mini-proroga e stop alla speculazione

Stefano Ghionni

Cna: incentivi alle Pmi per l’autoproduzione da fonti rinnovabili

Lorenzo Romeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.