sabato, 21 Giugno, 2025
Attualità

Attività acconciatura ed estetica protestano per la riapertura, raccolte 50mila firme

Autorizzare le imprese di acconciatura ed estetica ad aprire nelle zone rosse, massima determinazione nella lotta all’abusivismo dilagante, aumentare le risorse per i contributi a fondo perduto e rivedere i criteri di assegnazione per evitare discriminazioni.

Sono le richieste presentate al ministro per gli Affari Regionali e Autonomie, Mariastella Gelmini, da una delegazione delle imprese del settore aderenti a CNA, Confartigianato e Casartigiani, insieme alla simbolica consegna delle 50mila firme raccolte con una petizione. Le imprese del settore sottolineano “di avere sempre assicurato la rigorosa osservanza dei protocolli igienico-sanitari e lo svolgimento dei servizi, in virtù del sistema di prenotazione adottato, non provocano assembramenti”.

“La chiusura delle attività in zona rossa – osservano – alimenta la piaga dell’abusivismo generando gravi danni economici alle imprese regolari già stremate dalla crisi e favorendo la diffusione dei contagi in quanto sono ignorati i protocolli e le misure di sicurezza”. Le Confederazioni inoltre chiedono al Governo “di modificare i criteri previsti nel Decreto sostegni per l’erogazione dei contributi a fondo perduto.

Dall’analisi sulla contabilità delle imprese associate emerge che il 94% delle attività di acconciatura ed estetica ha accusato l’anno scorso una perdita media del fatturato del 25%. Con la soglia del 30% del calo dei ricavi soltanto 28 imprese su 100 potranno accedere al contributo, una evidente discriminazione nei confronti di migliaia di imprese. Ampliare la platea dei beneficiari e incrementare la dotazione di risorse per gli indennizzi rappresentano l’unica risposta allo stato di incertezza e di malessere delle imprese e per scongiurare la condanna a morte di molte attività”.

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