Draghi gela Salvini e difende Speranza. Si propone come guida dell’Esecutivo forte, autorevole, non più solo un tecnico capace di gestire economia e fondi europei ma anche un leader con una visione ampia del futuro del Paese e del suo ruolo internazionale.
Con sorriso ma anche con fermezza.
Il Presidente del Consiglio diffonde ottimismo e serenità sulla campagna vaccinale e sul futuro dell’economia. Lancia un duro monito diretto ai furbetti che saltano le file e indiretto alle istituzioni che lo consentono: vaccinare chi non è a rischio per ragioni d’età e sanitarie è da irresponsabili. E prefigura grandi cambiamenti anche nelle assunzioni di personale qualificato per l’attuazione del PNRR.
Insomma, Draghi vede rosa peri prossimi mesi, a cominciare dalla ripresa di fiere ed eventi e guarda con fiducia alla prossima stagione turistica, che sarà aperta anche agli stranieri muniti di passaporto vaccinale. In questo contesto la nuova Alitalia dovrà decollare subito e volare con le sue ali e senza sussidi. ma anche senza subire discriminazioni della Commissione europea rispetto ad altre compagnie di bandiera.
In una conferenza stampa gestita con scioltezza e in modo partecipativo e tutt’altro che freddo, Draghi ha sgombrato il campo dalla contrapposizione fittizia tra chi vuol, chiedere e chi vuol riaprire.
Il vero aiuto all’economia non sono i sussidi e i ristori ma le riaperture. Ma esse presuppongo la messa in sicurezza di larghe fasce di popolazione. La fretta di Salvini di riaprire subito , insomma, è ingiustificata. Come ingiustificate sono le critiche del leader leghista al ministro Speranza. Nessuno può prevedere quando i contagi scenderanno ad un livello tale da consentire il tracciamento, quando le terapie intensive si svuoteranno e quando la pressione sugli ospedali si allenterà. La data del 30 aprile rimane orientativa e Draghi spera che si possa anticipare. Ma per ora bisogna marciare a tappe forzate con i vaccini che , nonostante i pasticci di Astrazeneca sulle consegne, ci sono e consentiranno di rispettare l’obiettivo di 500mila al giorno.
Draghi non accoglie la proposta di Landini di rimandare a ottobre la fine del blocco dei licenziamenti e annuncia un nuovo scostamento di bilancio.
In politica estera il Presidente del Consiglio difende la nuova pagina aperta in Libia e non usa mezzi termini per definire Erdogan un dittatore, cui ribadire le nostre posizioni ma con cui saper cooperare.