“Perché non fare del voto ai 16enni non un diritto astratto ma un punto di partenza di un percorso. Se iniziano a votare per le politiche di prossimità nei comuni dove abitano, quel voto da’ il segno concreto di un percorso, di un’assunzione di responsabilità”.
Cosi’ all’agenzia Italpress il deputato Pd Serse Soverini spiega la sua proposta di legge costituzionale, gia’ depositata alla Camera, che permetterebbe ai 16enni di votare alle elezioni comunali. “Quella del voto ai 16enni – spiega Soverini – e’ un’idea del segretario Pd Letta perche’ c’e’ un tema di ruolo delle nuove generazioni. Stiamo andando verso un invecchiamento sempre piu’ forte della societa’, c’e’ uno sbilanciamento di interessi verso una fascia alta, con poca attenzione verso le fasce basse”.
“Con Next Generation Eu – aggiunge il deputato dem – stiamo facendo sottoscrivere un debito di 150 mld di che i giovani dovranno ripagare nel 2050. E’ ora di affiancare agli oneri anche degli onori”. Da qui l’idea di permettere ai ragazzi e alle ragazze di votare alle comunali, come accade gia’ nella vicina Austria e a Malta. La proposta di legge presentata da Soverini, gia’ sottoscritta da “piu’ di trenta deputati del Pd”, e’ “anche un’occasione per una riflessione importante. Non possiamo pensare alla condizione giovanile come a un tema che rientra nella fascia del disagio. Penso ai Neet, all’abbandono scolastico. Facciamo politiche di rimessa, strano che la societa’ non pensi a giovani con politiche che li valorizzi, per dargli un ruolo significativo.
La nostra legge è un tassello di un mosaico”. “Dobbiamo cercare di immaginare – conclude Soverini – alla condizione giovanile in termini positivi, alle potenzialità. Invece i giovani esistono quando entrano nelle fasce di disagio”.