sabato, 16 Novembre, 2024
Salute

Sindrome post-Covid, quasi 9 guariti su 10 soffre comunque di stanchezza

Il corretto e costante esercizio fisico anche a casa, a tutte le età e soprattutto negli anziani, è uno scudo in più contro il SARS-CoV-2. Evitare la perdita di tessuto muscolare connessa con l’invecchiamento riduce il rischio di conseguenze gravi dell’eventuale infezione, perché una buona massa muscolare favorisce una corretta risposta immunitaria. Avere muscoli in salute accelera anche il processo di guarigione e recupero, contrastando i principali sintomi della sindrome post Covid-19 che, stando a una ricerca condotta da geriatri del Day Hospital post-Covid della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – Università Cattolica campus di Roma, comporta stanchezza o affanno nell’87% dei pazienti che ne sono colpiti e che lamentano malessere persistente anche a distanza di settimane dalla risoluzione dell’infezione.

L’esercizio fisico è perciò un vero ‘farmaco salvavita’ sia per ridurre il rischio di ammalarsi, sia per superare al meglio la malattia in caso di contagio, tornando più rapidamente e meglio alla normalità. Lo sottolineano gli esperti in occasione della pubblicazione del volume ‘Muscoli in salute. La chiave del benessere a tutte le età” (a cura di Silvia Di Maio e Federico Mereta – edizioni Gribaudo), a cui ha contribuito Francesco Landi, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), direttore UOC Riabilitazione e Medicina Fisica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e docente di medicina interna e geriatria all’Università Cattolica, campus di Roma.

I muscoli infatti si assottigliano letteralmente e si indeboliscono, lasciando una sensazione di affaticamento che accompagna i pazienti per settimane anche dopo la risoluzione dell’infezione. “Dati raccolti sui nostri pazienti – dice Landi – mostrano che l’87% manifesta almeno un segnale di disagio anche una volta guariti e che i sintomi più frequenti della sindrome post Covid-19 sono proprio la stanchezza (53%) e l’affanno (43%), entrambi direttamente connessi alla perdita del tono muscolare. Intervenendo rapidamente sui pazienti contagiati da SARS-CoV-2 con esercizi personalizzati, per favorire il mantenimento del tono muscolare generale e respiratorio, è possibile un recupero migliore e più rapido” conclude Landi.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Stanziati 2Mln per quattro progetti di ricerca sul Covid

Emanuela Antonacci

Per la ripresa incentivare gli italiani a investire

Riccardo Pedrizzi

Stanchezza fattore rischio sul lavoro. La giornata europea del riposo sul lavoro

Domenico Della Porta

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.