Gli effetti travolgenti dello smart working continuano ad indebolire il concetto di ufficio e di impostazione delle modalità di lavoro tradizionali ma, se la tecnologia presentata da Microsoft qualche giorno fa dovesse effettivamente prendere piede, per scrivanie, armadi e suppellettili vari suonerà un vero de profundis.
Per far fronte alle restrizioni della pandemia e all’espansione del lavoro agile infatti, la società fondata da Bill Gates ha presentato la scorsa settimana “Mesh”, una piattaforma che riproduce i partecipanti di una conversazione in tutte le loro sembianze fisiche attraverso degli ologrammi: già nei prossimi mesi basterà un tablet, un pc o un semplice smartphone per accedere a tale sistema e avviare una riunione tridimensionale; immediatamente si realizzerà, nel bel mezzo della nostra stanza, il nostro interlocutore – non in carne e ossa – ma in spirito e bit.
“La volontà è permettere alle persone di sentirsi vicine anche quando si trovano in continenti diversi, dando la possibilità di interagire con contenuti 3D o con i propri interlocutori attraverso app abilitate su qualsiasi piattaforma o dispositivo” ha spiega Microsoft, come riportato dall’Ansa. “Mesh verrà integrata con Teams e Dynamics 365 e nuove esperienze verranno abilitate dall’ecosistema di partner“.
È indubbio che, se tale tecnologia prenderà piede, le persone fisiche abbandoneranno sempre più gli uffici e si materializzeranno come avatar, teletrasportando le proprie sembianze all’interno delle singole abitazioni dei diversi compagni di riunione direttamente dal divano delle loro case.
Già oggi, secondo un sondaggio di Partnership for New York City, solo il 22% delle grandi aziende di Manhattan chiederà a tutti i lavoratori di tornare in ufficio a tempo pieno al termine della pandemia contro un 66% che, invece, adotterà un modello “ibrido” tra giorni in ufficio e giorni a casa, spinto soprattutto dalla necessità di incontri fisici almeno qualche volte a settimana.
E se arriveranno davvero gli ologrammi come potrebbero essere queste percentuali? Probabilmente spingeranno in alto quel 9% di aziende della Grande Mela che oggi dichiarano che non richiederanno affatto ai lavoratori di tornare in ufficio ma di continuare a svolgere la prestazione lavorativa comodamente a casa. In totale, ad oggi, circa 4 su 5 delle persone che lavoravano in ufficio a Manhattan non ritorneranno in sede a tempo pieno. In attesa, naturalmente, dell’effetto degli ologrammi.