“Credo davvero che per il Mezzogiorno si prospetti un’opportunità storica, direi irripetibile, di affrontare con concretezza il tema del divario socio-economico che da sempre lo penalizza rispetto al Centro-Nord e rispetto ai territori più avanzati del Nord Europa”. Così Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione territoriale, in audizione alle Commissioni riunite Bilancio e Politiche dell’Unione europea di Camera e Senato, sul Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
Per Carfagna, “occorre una visione di insieme tra tutti gli strumenti in campo, serve coerenza strategica tra i diversi livelli di programmazione e di attuazione degli interventi, così come – ha continuato – occorre sinergia e pieno coordinamento tra tutti gli attori in campo”. Poi, dopo aver annunciato per “i prossimi 23 e 24 marzo” una “consultazione pubblica sul futuro” del Sud, ha spiegato che c’è bisogno di “una sorta di new deal del Mezzogiorno declinato in chiave di Pnrr, senza ristori – ha evidenziato – per i soprusi della storia e senza defatiganti trattative sulle risorse troppe volte annunciate e magari non spese”.
“Nell’attuale proposta di piano a cui stiamo lavorando, di intesa con il Mef, abbiamo chiesto di esplicitare un vero e proprio capitolo Sud”, ha aggiunto in riferimento al Pnrr. Ci sarà un “percorso di collaborazione con i ministeri, ai quali abbiamo chiesto – ha spiegato – di esplicitare le voci e l’entità del contributo per il Mezzogiorno delle varie missioni. Il lavoro è in corso di completamento – ha sottolineato – ma le prime stime confermano l’importanza che il Governo sta dedicando al Mezzogiorno”.
“Sulle infrastrutture, tra opere ferroviarie, manutenzione stradale, investimenti nei porti e nella digitalizzazione dei sistemi logistici e degli aeroporti – ha spiegato -, il Sud intercetta circa il 50% degli investimenti, con una punta dell’83% per la cosiddetta manutenzione stradale 4.0”.
“È nostra intenzione – ha poi evidenziato – destinare 600 milioni di euro per l’infrastrutturazione delle Zone Economiche Speciali” per “assicurare opere di urbanizzazione primaria e di connessione alla rete stradale e ferroviaria che consentano di veicolare i traffici commerciali che i porti sono in grado di intercettare”.
“Questa ultima misura – ha annunciato – sarà accompagnata da un disegno di riforma organica della disciplina delle Zes”.
Carfagna ha anche rivolto “un invito” al Parlamento: “Nella piena libertà e sovranità delle decisioni parlamentari è utile che le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione non siano più usate, come spesso è accaduto in passato, come una specie di bancomat cui attingere per la copertura di spese altrimenti difficili da finanziare”. Per Carfagna “distoglierle dal loro obiettivo” è “sempre legittimo, se fatto dal Parlamento, ma è poco lungimirante”.
Infine un riferimento al Ponte sullo Stretto. “Ho iniziato a parlare con il ministro Franco del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia – ha affermato -, siamo però ancora a una fase di istruttoria sui progetti in corso, consapevoli anche del fatto che c’è bisogno di occuparsi del potenziamento dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria altrimenti il collegamento stabile rischia di apparire come una cattedrale nel deserto. Mi riservo – ha concluso – di esprimere la linea del governo quando questo dossier avrà ricevuto gli approfondimenti necessari”.