Un grandissimo risultato. È la convinzione della Federazione degli Oncologi, Cardiologi ed Ematologi, (Foce) che ha ottenuto: “L’inserimento dei pazienti oncologici ed ematologici in trattamento attivo e cardiologici gravi nella prima categoria di priorità per la vaccinazione anti Covid”. L’inserimento sottolinea la Foce: “è una battaglia di civiltà vinta”. Ora i cittadini estremamente vulnerabili possono essere messi subito in sicurezza, grazie all’aggiornamento del Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19. “Si tratta di un grandissimo risultato”, sottolinea la Federazione degli Oncologi, Cardiologi ed Ematologi.
La federazione ricorda come il nuovo Piano abbia identificato 5 categorie prioritarie in base all’età e alla presenza di condizioni patologiche.
“Nella prima categoria”, afferma Francesco Cognetti, presidente Foce, “sono state inserite le persone con elevata fragilità, in cui rientrano anche pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione, pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure, pazienti con scompenso cardiaco in classe avanzata e con post shock cardiogeno”. Queste caratteristiche sono state proposte e condivise con Foce. Ora con la maggiore attenzione avuta si potrà avere un percorso con maggiori tutele.
“Questi cittadini estremamente vulnerabili saranno quindi vaccinati in parallelo con gli ultraottantenni. Plaudiamo”, sottolinea la Federazione, “anche alla scelta di inserire nella stessa categoria di priorità per la vaccinazione anche i conviventi delle persone colpite da cancro”. Entrando nel merito, la richiesta è sacrosanta. Infatti negli ultimi mesi, la Federazione ha più volte chiesto di immunizzare i 400mila pazienti oncologici ed ematologici in trattamento attivo e cardiologici gravi in contemporanea con gli over 80. “Sono cittadini molto fragili che corrono gravi rischi, se contagiati dal Covid. La nostra Federazione”, sottolinea ancora Cognetti, “ha inoltre ribadito che i clinici (oncologi, cardiologi ed ematologi) sono a disposizione per somministrare i vaccini immediatamente nelle strutture di riferimento, senza difficoltà o ritardi.
È necessario, come ha sottolineato recentemente il Presidente del Consiglio Mario Draghi, assumere decisioni ponderate ma anche molto rapide. Tutte Regioni devono attivarsi quanto prima per vaccinare i più vulnerabili”. I numeri dei decessi troppo alto in Italia è un altro aspetto che la Federazione fa risaltare
a dimostrazione di come la scelta di mettere in sicurezza i cittadini fragili sia giusta è necessaria.
“La fragilità del sistema complessivo è testimoniata dal tasso di mortalità fra i contagiati dal Covid, che viene riferito come particolarmente elevato nel nostro Paese da tutte le agenzie internazionali più accreditate”, conclude Francesco Cognetti, presidente Foce, “Inoltre il recente rapporto prodotto dall’Istat e dall’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato che tra marzo e dicembre 2020 si sono osservati in Italia circa 108.000 decessi in più rispetto alla media dello stesso periodo degli anni 2015-2019. L’unico modo per abbattere questa mortalità è vaccinare subito le persone più a rischio, quindi gli ultraottantenni e i pazienti fragili”.