Il virus è ancora forte, subdolo per le sue capacità di mutazione e minaccioso per tutti a prescindere dall’età: la lotta per contenerlo e batterlo è dunque prioritaria e giustamente i partiti, tutti e in primo luogo quelli di Governo, sono orientati a spostare in autunno l’appuntamento elettorale di primavera che dovrebbe coinvolgere 1293 comuni, fra cui Roma, Bologna, Napoli, Torino, Milano e Trieste. Resta invece da definire se rinviare anche le elezioni nella regione Calabria retta al momento dal Vice Presidente della giunta che era presieduta dalla defunta Jole Santelli.
Molto interessati a una conferma dell’appuntamento primaverile per questa regione appaiono sia gli ambienti che ritengono improprio il prolungamento oltre un anno di una gestione del Governo regionale non suffragata dal voto popolare, sia l’attuale sindaco di Napoli, De Magistris, a lungo magistrato in quella regione, che si è già candidato alla presidenza con il supporto di 6 liste e un centinaio ci comitati.
Ma, oltre queste vicende, l’attuale fase di sviluppo del morbo ha nuovamente posto in luce l’insostenibilità dell’attuale regime delle autonomie regionali che dopo le sciagurate e frettolose modifiche operate alla Costituzione nel 2001, hanno acquistato poteri tanto estesi quanto discutibili su varie materie, compresa quella sanitaria: circostanza, questa, che è alla radice delle disfunzioni che finora ci hanno afflitto, dalle mascherine non valide alle incomplete vaccinazioni antinfluenzali, ai ritardi e alle confusioni più recenti su quelle contro il covid.
Il sistema, al quale – va ricordato – avevano tentato di dare riparo le riforme costituzionali presentate sia dal Governo Berlusconi, sia da quello di Renzi, ormai mostra una corda estremamente logora ed è da auspicare che anche su questa materia intervenga autorevolmente lo stesso Governo, valutando anche quanto le croniche inefficienze di molte regioni possano pesare sulla stessa esecuzione dei progetti legati ai fondi europei.
Accanto a questi problemi, le cronache ci offrono il quadro scontato delle manovre della stessa malavita organizzata per gestire le risorse destinata ad affrontare le conseguenze della pandemia.
È una storia avvilente e triste, non solo italiana, alla quale speriamo possa fare fronte con successo l’iniziativa del Governo.