Nei primi giorni della crisi di Governo, quella che ha portato Draghi a palazzo Chigi, scrivemmo che le pur legittime critiche a questo o a quell’atto dell’esecutivo guidato da Conte non potevano fare ombra alle capacità dimostrate da quest’ultimo di saper imprimere e sorreggere una evoluzione costituzionale e responsabile di un movimento, quello di Grillo, nato nel segno della rottura con la politica e le istituzioni tradizionali, di un egualitarismo utopico e di un giustizialismo a volte feroce.
Non è stato, quindi, motivo di sorpresa non solo per noi, ma per tanti osservatori politici, cogliere nella decisione di Grillo e del gruppo dirigente a lui vicino di affidarsi proprio a Conte per rinnovare, rilanciare e puntualizzare ruoli e missione del Movimento, scosso da scissioni e patemi esistenziali, ad accettare vocazioni diverse da quelle movimentiste del tempo passato.
Non sarà certo dei più facili il compito di Conte, che dovrà misurarsi con resistenze interne e sospetti esterni, ma sarà facilitato dalla sua decisione di rifiutare, in questa fase, l’offerta di candidature improvvisate per il Parlamento e di sottrarsi ai vecchi rituali che regolavano la vita interna del M5S, che cambierà ora anche nome e simbolo.
Del resto, una nuova fase nel segno di una professata maturità democratica e di scelte di campo nel segno dell’Europa e della solidarietà Atlantica e di una economia solidale, ma comunque ispirata alla libertà dell’impresa, non potrebbe non recare anche nei simboli, il segno della novità e per molti aspetti un progetto di rigenerazione politica e progettuale così incisiva che trova una sua sostenibilità anche in un ceto politico giovane, segnato da fermenti ideali non trascurabili. Tale progetto potrà dare forza ad una difficile transizione, quella promessa da Draghi, verso un’economia e le Istituzioni rispettose delle esigenze della persona e dell’ambiente.
Se le cose funzioneranno e se Conte non sarà bersagliato dal fuoco amico, si potrà dire che da tanto travaglio, quello di questi anni, sta nascendo una nuova forza, un ancoraggio solido per la nostra democrazia.
Fonte foto (Governo.it)