La crescita delle imprese in Campania non si ferma nemmeno nell’anno del Coronavirus: questo quello che emerge dai dati diffusi da Infocamere dove è evidenziato un saldo natalità-mortalità delle aziende largamente positivo per il 2020. A fronte di 25749 cessazioni di attività, risultano infatti 31092 le nuove iscrizioni al registro delle imprese. Un risultato lusinghiero dovuto soprattutto alla provincia di Napoli, leader con le migliori percentuali grazie alle sue 16832 nascite a fronte di 12960 chiusure. “E’ la dimostrazione di quale vitalità e quale fermento imprenditoriale vi siano nel territorio – spiega Anna Del Sorbo, leader del Gruppo Piccola Industria e vice presidente dell’Unione Industriali Napoli -. Naturalmente non significa che non ci sono problemi, a volte anche drammatici. La pandemia – prosegue Del Sorbo – ha determinato la chiusura di tante attività e la perdita di moltissimi posti di lavoro. Con la Piccola Industria di Confindustria Campania e il suo Presidente Pasquale Lampugnale intendiamo tuttavia fornire risposte concrete alla necessità di rilancio dell’economia e dell’impresa locale.
Consapevoli che bisogna operare con spirito di squadra e cercare di far crescere le nostre aziende per dimensione e proiezione sui mercati globali”.
A proposito dell’obiettivo dello sviluppo delle imprese è necessario analizzare i dati e studiare in maniera approfondita tutti gli aspetti della realtà territoriale. In quest’ottica sono particolarmente utili iniziative come il Rapporto Pmi (Piccole e Medie Imprese) Campania che colloca la regione al settimo posto in Italia per prodotto interno lordo e evidenzia ancora una preponderante presenza di micro imprese che rappresentano oltre il 95% del totale. “La crescita di queste realtà – afferma ancora Del Sorbo – o la capacità di aggregazione rappresentano obiettivi strategici, perché spesso coincidono con l’effettiva possibilità di competere su scala internazionale. La nostra strategia e le nostre iniziative si orienteranno in questa direzione”.