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Social Network, il 60% degli adolescenti vorrebbe il divieto sotto i 14 anni

martedì, 9 Febbraio 2021
1 minuto di lettura

Sei adolescenti su dieci sono d’accordo con la decisione del Garante della Privacy di vietare l’utilizzo del social TikTok ai minori di 14 anni e reputa necessario un controllo più serrato per verificare l’età effettiva degli utenti. Il sondaggio è stato rivolto dai ragazzi di Radioimmaginaria, il network europeo degli adolescenti dagli 11 ai 17 anni, a un campione di circa 250 adolescenti a seguito della morte a Palermo di una bambina di 10 che aveva emulato una sfida estrema su TikTok.

Secondo i dati raccolti dal sondaggio, la maggior parte dei ragazzi ha detto che a 14 anni non si è ancora maturi e responsabili per potere gestire al meglio il mondo dei social, definito da alcuni come un “luogo pericoloso” e un “mezzo troppo potente” pieno di trappole nelle quali è facile cadere, soprattutto quando si è così piccoli. Altri intervistati credono che bisognerebbe educare i bambini ai pericoli dei social fin dall’infanzia e che alzare l’età minima vorrebbe dire solamente rimandare il problema.

Radioimmaginaria ha interpellato Luna Scognamiglio, tiktoker con più di 490 mila follower e Ivano Zoppi, segretario generale di Fondazione Carolina, impegnata da anni nella tutela dei minori in rete.
Per Luna Scognamiglio “se prima i minori di 14 anni erano più tutelati, ora invece possono trovare sui social contenuti di ogni genere molti dei quali non lanciano nemmeno un buon messaggio, l’adolescenza è un’età fondamentale per la formazione di una persona e non dovrebbe essere influenzata dai social”.

“La decisione del Garante – secondo Ivano Zoppi – è molto importante perché dice alla comunità educante che bisogna stare vicino ai propri figli e accende i riflettori su un grosso problema: è necessario educare i ragazzi ai social Negli ultimi giorni a Gallipoli si è diffusa un’altra sfida estrema partita dai social: la planking challenge che consiste nel buttarsi contro le auto in corsa. Radioimmaginaria ha chiesto il parere a due adolescenti che abitano in quelle zone e dalle loro parole è emersa molta preoccupazione per “l’assenza di stimoli causata da questo periodo di isolamento che sta portando sempre più adolescenti a compiere gesti così pericolosi”.

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