Mario Draghi ha un grande credito da spendere, costituito dal suo incredibile curriculum e, soprattutto, dalla capacità, competenza e serietà con cui ha ricoperto tra le più importanti cariche al mondo in ambito finanziario: Governatore della Banca Centrale Europea; Presidente del Financial Stability Forum; precedentemente Governatore della Banca d’Italia, Direttore. generale del Tesoro. Ma stiamo omettendo molto: basti pensare al ruolo di Professore di Economia e Politica Monetaria nelle più importanti Università italiane e mondiali, solo per citare una piccola parte.
Fosse per i mercati SuperMario sarebbe già a Palazzo Chigi da tempo. Il possibile governo a guida Mario Draghi rassicura ed entusiasma gli investitori che sin dall’avvio delle contrattazioni hanno spinto gli indici milanesi in deciso rialzo, con il Ftse Mib che ha segnato giornate decisamente positive.
In deciso calo, com’era immaginabile sin dalla sera precedente quando il capo dello Stato ha parlato di governo tecnico e convocato ‘Mr Whatever it takes’, lo spread tra Btp e Bund che chiude a 105,1 punti base, dai 113 della giornata precedente. Questa la situazione in Italia. A livello globale quali sono i temi che stanno influenzando le borse?
Le nuove varianti del Covid-19, insieme ai ritardi nella produzione e distribuzione dei vaccini. E’ la view, ad esempio , di BNP Paribas AM, che in questa fase ha adottato un’allocazione neutrale alle azioni, in attesa di punti di ingresso al mercato più favorevoli. Il presupposto più importante per l’andamento dell’economia nel 2021 è la capacità delle autorità di affrontare l’emergenza del Covid-19. Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale i Paesi che recupereranno più rapidamente la maggior parte del terreno perso saranno Cina e Stati Uniti. “La Cina, ad esempio, è riuscita a contenere con successo la pandemia. Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno fatto più fatica a gestire il virus che, nonostante un certo rallentamento, continua a diffondersi a ritmo serrato. Ciononostante, il nuovo governo intende offrire più stimoli fiscali di qualunque altro paese al mondo: un approccio decisivo che è valso agli Usa il plauso del FMI” spiegano gli esperti di BNP Paribas AM.
Torniamo alla situazione italiana. Mentre la politica vive ore febbrili per trovare un equilibrio parlamentare in grado di sostenere un nuovo governo , l’osservato speciale sui mercati è sempre il famigerato spread. Per i pochi che ancora non lo sapessero, stiamo parlando del differenziale di rendimento tra i titoli governativi italiani e tedeschi con scadenza decennale, ovvero tra Btp e Bund.
Già da Presidente del Consiglio incaricato l’ex governatore della Bce ha avuto un effetto deciso sullo spread, passato da 114 a meno di 100 punti base in pochissimo tempo, con i decennali italiani che rendono lo 0,56%. Ma la domanda che ora si pongono gli investitori è: con un governo Draghi in carica sostenuto da una maggioranza ampia, dove può arrivare lo spread? A rispondere è Fabio Castaldi, Investment manager di Pictet Asset Management, che sottolinea come la scelta del presidente Mattarella sia la più gradita dai mercati: un governo istituzionale guidato da una personalità con una reputazione internazionale di primissimo livello, politicamente super partes per fronteggiare le sfide della crisi economico/sanitaria e per ottimizzare l’utilizzo dalle risorse del Next Gen EU nell’avviare il processo di ricostruzione/modernizzazione del Paese.
Una scelta in parte obbligata, poiché alternativa all’ipotesi “sgradita ai mercati” di un voto anticipato. “Sul BTP – commenta Castaldi – le prospettive più favorevoli possono far ipotizzare una convergenza (ancorché non completa) verso i rendimenti dei titoli governativi spagnoli che trattano, al momento, ad uno spread di 60 punti base contro il Bund tedesco”.