Solo 9 Regioni hanno emesso bandi per reclutare nuovo personale. La diffusione del virus sembra aver raggiunto il plateau. Ma preoccupa l’emergere dei primi focolai di variante inglese che potrebbe far peggiorare di nuovo lo scenario. E’ il momento della massima attenzione. E’ quanto emerso dalla 38ma puntata dell’Instant Report Covid-19, una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Universita’ Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale.
“Continua il monitoraggio degli aspetti organizzativi legati al vaccino anti COVID -19. Analizzando le vaccinazioni effettuate finora – afferma il professor Americo Cicchetti, direttore dell’ALTEMS – il Veneto ha effettuato – in media – 26.024 inoculazioni per punto di somministrazione, seguito da Emilia-Romagna, Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Puglia.
Considerando, invece, l’ultima settimana (26 gennaio – 2 febbraio) le regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono state il Veneto (6.626), l’Emilia-Romagna (5.128) e la Calabria (3.085). Risulta strategico un fronte comune per garantire l’accesso alle vaccinazioni a tutta la popolazione in modo capillare e rapido. L’emergenza corre veloce, dobbiamo superarla con una forte accelerazione nel piano vaccinale, ma per questo servono piattaforme logistiche e personale formato”.
In riferimento all’attivazione di ulteriori punti vaccinali previsti nelle regioni in cui e’ in partenza la vaccinazione della popolazione over 80, la regione piu’ attiva e’ stata il Lazio (+67), seguita dall’Umbria (+22) e dalla P.A di Trento (+12).
In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 01 Febbraio) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 447.589) sulla popolazione nazionale e’ pari a 0,75% (in calo rispetto ai dati del 25/01 in cui si registrava lo 0,82%). La percentuale di casi (n= 2.544.428) sulla popolazione italiana e’ in sensibile aumento, passando dal 4,15% al 4,27%.
L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. E’ stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia:
nei 7 giorni tra il 9 ed il 15 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti. La settimana appena trascorsa evidenzia un calo dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 125 ogni 100.000 residenti.
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra nella PA Bolzano (7,60%), in Veneto (6,41%) e in Valle d’Aosta (6,24%), ma e’ in Puglia (1,32%), in Campania (1,09%), nel Lazio (1,07%) ed Emilia-Romagna (1,04%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,75% (in calo rispetto ai dati del 25/01).
Riguardo alla letalita’ (rapporto decessi su positivi), nell’ultima settimana il dato piu’ elevato si registra nella Liguria pari a 16,54 x 1.000, nel Piemonte 12,46 x 1.000 e nella Valle d’Aosta pari a 11,94 x 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo; la letalita’ grezza apparente, a livello nazionale, e’ pari al 4,35 per 1.000 (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 4,46 x 1.000).
Nell’ultima settimana, la mortalita’ grezza apparente (rapporto decessi su popolazione), a livello nazionale, e’ pari a 4,57% (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 4,57%). Solo il Friuli-Venezia Giulia ha superato il valore soglia registrando una mortalita’ grezza pari a 9,87%.