Lo strappo che ha lacerato la maggioranza sembra potersi faticosamente ricomporre. Renzi ha capito che non può ottenere la testa di Conte e punta a ridimensionare sia il ruolo del Presidente del Consiglio che quello di Pd e 5 Stelle imponendo una serie di condizioni, in particolare sull’attribuzione di ministeri chiave su cui Italia Viva vuol far pesare il suo potere di condizionamento.
La partita, quindi, ora si sposta sulla composizione dell’eventuale Conte3 che non è per niente scontato: in qualunque fase della trattativa Renzi potrebbe rialzare il prezzo e far saltare il tavolo. Chiedere al Pd di rinunciare al Ministero dell’Economia o ai 5 Stelle di rinunciare agli Esteri o allo Sviluppo Economico sarebbe considerato inaccettabile. Renzi potrebbe proporre nomi altisonanti per l’Economia per mettere in imbarazzo il Pd. Insomma, data l’abilità tattica del senatore di Rignano, tutto può ancora succedere.
Il mandato esplorativo di Fico potrebbe concludersi con la constatazione che la vecchia maggioranza si può ricomporre e che non ci sono pregiudiziali che ostacolino la formazione del Conte 3. A quel punto Mattarella darebbe l’incarico a Conte e nelle trattative sul programma e sulla lista dei ministri si riaprirebbero conflitti che potrebbero anche rendere tutto inutile e riaprire nuovamente la crisi politica.
Se questo dovesse succedere, difficilmente si potrebbe mettere in piedi un governo di unità nazionale. Lo spettro delle elezioni anticipate si farebbe più concreto e imminente solo a quel punto ci sarebbe una marcia indietro da parte di tutti gli attori di questo poco edificante spettacolo sulla pelle degli italiani.