Nel 2020, secondo i dati dell’Inps, il totale delle pensioni con decorrenza è di 795.730, a fronte di 740.486 decorrenti nel 2019: tale valore comprende le pensioni di vecchiaia – compresi i prepensionamenti per il fondo pensioni dei lavoratori dipendenti e gli assegni sociali -, le pensioni anticipate, quelle di invalidità e quelle ai superstiti.
In particolare, per il 2020 si registra un incremento delle pensioni di vecchiaia rispetto al 2019 (255.813 contro 156.995), mentre diminuiscono quelle anticipate (277.544 nel 2020, 299.770 nel 2019). Ad aumentare sono soprattutto le pensioni di vecchiaia dei lavoratori dipendenti del settore privato, segmento che registra un incremento dell’86%, mentre le altre gestioni hanno avuto incrementi più modesti.
Tale incremento è riconducibile all’aumento dei requisiti anagrafici nel 2019 (da 66 anni e 7 mesi a 67 anni), che invece sono rimasti immutati nel 2020. Per lo stesso motivo, anche gli assegni sociali rispecchiano lo stesso andamento (68.273 nel 2020 – 39.020 nel 2019). Si rileva, pertanto, una quasi parità del numero delle pensioni di vecchiaia con quelle anticipate, che nel 2019 erano aumentate rispetto all’anno precedente sia per l’aumento dell’età pensionabile sia per l’introduzione della cosiddetta quota 100. L’importo medio mensile alla decorrenza per il totale delle gestioni è di 1.299 euro per il 2019 e 1.240 euro per il 2020. Per quanto riguarda il genere, le pensioni femminili aumentano rispetto a quelle maschili, e passano da 104 ogni 100 pensioni maschili del 2019 a 122 nel 2020.