Tutto è affidato al nuovo assetto politico e ai suoi vertici. Con la speranza che le cose dette dal precidente di Confcommercio al premier Conte rimangano prioritarie. Si tratta del “pacchetto” di richieste delle associazioni datoriali nell’ambito del Recovery plan, sollecitazioni che dovrebbero rilanciare il settore terziario ad una condizione che progetti, ruoli e fondi siano discussi e attuati in una governante “abilitante e catalizzante”.
“C’è l’esigenza”, ricorda Sangalli, “che il confronto su “Next Generation Italia” si sviluppi con continuità ed in maniera strutturata in vista dell’adozione definitiva del Piano. Vanno, infatti, affrontati e risolti i nodi di fondo del modello di governance, del rapporto tra gli investimenti ed il ruolo – come lo definisce il Piano nazionale di ripresa e resilienza – ‘abilitante e catalizzatore’ delle riforme, del punto d’equilibrio tra mobilitazione delle risorse disponibili ed impatto dei prestiti europei sul nostro debito pubblico”. Per Sangalli è necessario “investire con determinazione, in termini di politiche, progetti e risorse, proprio sull’economia del terziario di mercato particolarmente colpita dall’impatto dell’epidemia, perché rafforzarne la resilienza significa rafforzare la resilienza del sistema Paese”. I progetti poi secondo la visione del presidente della Confcommercio vanno calati nell’ambito italiano, ossia nelle pluralità delle iniziative e scelte che nel Paese le imprese mettono a punto, o alla complessità sociale italiana.
“Si pensi”, spiega Sangalli, “all’urgenza di un progetto per la resilienza del modello italiano di pluralismo distributivo, legato anche alle città e alla rigenerazione urbana, e di un piano per il turismo italiano sulla scorta di dotazioni adeguate e con compiutezza di visione, ed alla necessità di un corretto approccio all’accessibilità ed alla mobilità sostenibile anche attraverso incentivi al rinnovo delle flotte delle navi traghetto e da crociera e del parco dei veicoli per il trasporto merci. E si pensi, ancora, ai temi del lavoro autonomo professionale, di una adeguata strategia per il sistema cultura, dell’innovazione delle PMI e di un patto di sistema per riprogettare il Paese attraverso gli investimenti nel digitale, di una risposta rafforzata alla crisi di liquidità delle imprese, delle politiche per il lavoro ed il sistema di sicurezza sociale”. Se si arriverà a centrare alcuni obiettivi ne avranno beneficio anche altri settori e ambiti di crescita nazionale.
“Tutte questioni”, auspica infine il presidente di Confcommercio, “la cui soluzione contribuirebbe al perseguimento di sostenibilità e degli obiettivi trasversali del Piano: parità di genere, giovani, Sud e riequilibrio territoriale”.