“Il mondo delle piccole e medie industrie private, colonna portante dell’economia italiana, è pronto a fare la sua parte nell’implementazione del Recovery plan. Confapi, dopo un attento esame del Pnrr, ha presentato proposte e osservazioni sui singoli temi, ribadendo la disponibilità a collaborare alla messa a terra dei progetti strategici che stanno per vedere la luce, grazie al programma di finanziamenti straordinari provenienti dall’Unione europea”. Così Maurizio Casasco, presidente di Confapi, al termine dell’incontro con il premier Conte e i ministri Patuanelli, Gualtieri, Dadone, Provenzano, Catalfo, Pisano e Amendola. “Non va dimenticato che i fondi europei non sono gratis e quindi – aggiunge Casasco – in un Paese che non cresce da almeno venti anni, bisogna prestare attenzione al debito pubblico, che graverà pesantemente sulle generazioni a venire, già penalizzate ancora prima della crisi pandemica”.
“Propedeutiche a qualsiasi credibile progetto di rilancio sono le riforme: quella del welfare e del sistema pensionistico, insieme a quella della Pubblica amministrazione, che deve passare attraverso un vero processo di rinnovamento sostenuto dalla digitalizzazione, da criteri di meritocrazia e dal recupero di attrattività verso le giovani generazioni più idonee a recepire e attuare le rivoluzioni tecnologiche attuali e future. L’altra parola chiave per il sistema che Confapi rappresenta – prosegue – è ‘competitività’, da sostenere anche con una riforma in particolare della giustizia civile, che ad oggi rappresenta un ulteriore ostacolo agli investimenti domestici e internazionali.
Oltre alle necessarie misure di emergenza che stanno mostrando la corda delle vecchie tipologie di ammortizzatori, bisognerà pensare ai mutamenti successivi del mercato del lavoro”.
“Quando gli ammortizzatori cesseranno – osserva Casasco – ci troveremo di fronte a una vasta platea di disoccupati a fronte di una richiesta da parte delle aziende di molte, diverse e nuove competenze. Quindi, oltre alla garanzia di flessibilità del mercato del lavoro, deve entrare in campo un poderoso piano nazionale di formazione, supportato da politiche strategiche che orientino ai nuovi scenari economici la scuola e l’educazione a ogni livello, che investano sull’alternanza scuola lavoro e su forme rivisitate e nuove di apprendistato. E’ inoltre indispensabile potenziare e agevolare l’utilizzo di strumenti collaborativi e aggregativi, anche attraverso le leve fiscali, per la creazione di reti di impresa. Maggiori risorse alla ricerca, che deve essere sempre più strategicamente collegata alle nuove frontiere dell’industria”.
“Parte dei fondi per le start up dovrebbe essere devoluto alla creazione di un sistema innovativo attraverso un piano organico simile alle ‘French tech’ create da Macron 5 anni fa, con l’equiparazione degli investimenti in start up da parte delle aziende agli investimenti e in ricerca e sviluppo con le connesse agevolazioni. Altresì necessario un ulteriore potenziamento del Fondo di Garanzia per le Pmi che hanno bisogno di facili accessi al credito per riguadagnarsi la strada verso l’innovazione e la crescita. Infine, la necessità di coniugare salute, sicurezza ed economia anche attraverso la proposta di Confapi di vaccinazioni in azienda”, conclude Cascasco.